INTERVISTA. Campionato, Coppa, papà e... politica: Ruggeri fa poker!
Il capitano del Tolentino a tutto campo
TOLENTINO. E’ il simbolo della squadra cremisi tornata finalmente in Serie D ma per Federico Ruggeri (foto) è stata un’annata senza dubbio da ricordare. Contro il Montefano ha timbrato la presenza numero 200 (durata appena dieci minuti causa infortunio) con questa maglia, giocando tutte le gare stagionali nonostante le 35 primavere. Lo scorso anno ha fatto parte, fino a dicembre, del gruppo del Montegiorgio che ha poi vinto l’Eccellenza (“Diciamo che per metà ho contribuito anche io, con quest’anno è un campionato e mezzo vinto”) prima del cammino vincente di questa stagione.
Federico, cosa hai provato al fischio finale mercoledì sera?
“Diciamo che c’era qualche conto in sospeso con questa maglia. Persi un campionato all’ultima giornata al Della Vittoria contro la Folgore Veregra, due finali di Coppa Italia. Quest’anno li abbiamo saldati tutti questi conti, vincendo Coppa Italia e campionato. E un piccolo rammarico per la sfida con il Foligno ce l’ho: avessimo passato il turno, sono sicuro che saremmo arrivati in fondo. Comunque è accaduto tutto in appena 4-5 mesi e le emozioni di quei momenti raccontano veramente tutto: sembrava un sogno. E poi quest’anno sono diventato anche papà, quindi per me la festa è totale”.
Domanda d’obbligo, quale è stato segreto dei cremisi?
“Eravamo un bel gruppo nutrito e la bravura del mister è stata quella di creare feeling ed eliminare quelle piccole invidie che potrebbero nascere perché magari in quattro ti giochi due maglie da titolare. Se guardi bene le presenze in campo tutti in pratica sono intorno alle 22-23 presenze, vuol dire aver coinvolto e reso partecipi tutti. Devo essere sincero, l’unico ad averle giocate praticamente tutte sono stato io. Senza un allenatore che riesce a trasmettere determinati valori comunque non riesci a vincere. Poi è naturale che l’intero ambiente ti aiuta e in questo senso il grazie va ai tifosi che ci hanno sempre sostenuto: l’altra sera lo spettacolo era incredibile”.
E’ un successo che parte magari proprio dal mese di dicembre dello scorso anno?
“Beh, eravamo terz’ultimi in classifica quando sono arrivato, non conoscevo l’allenatore e la maggior parte dei compagni. Ma è stato proprio il mister a volermi fortemente anche se non ci conoscevamo: lui insieme a Stefano Serangeli e Crocetti. Era un buon gruppo ma c’erano tante cose da risolvere anche se il finale di stagione ha determinato certe dinamiche importanti. Qualcosa nasce proprio da li ma tutto è dipeso poi dall’allenatore e dalla fiducia della società”.
Per te, il 26 maggio ci sarà un’altra competizione, del tutto nuova, ma ugualmente stimolante. Giusto?
“Beh si, sono candidato al consiglio comunale nel mio paese, Torre San Patrizio. E’ una esperienza nuova, mi hanno chiesto se avevo voglia e ho deciso che era il caso di provarci. Porto in campo le mi idee per i giovani e per iniziative di tipo sociale. E’ un’altra esperienza, di tipo diverso da quella sportiva, ma da vivere al meglio e con lo spirito giusto”.
Superata anche lo scoglio delle elezioni si guarderà alla Serie D: ci sarà Federico Ruggeri in maglia cremisi?
“Il mio obiettivo era quello di andare in Serie D con il Tolentino e il resto vedremo che succederà. Alla mia età non ho l’ambizione particolare di giocare in D per forza. Valuteremo come sempre le esigenze della società e anche quelle mie personali. Parliamo della quarta serie nazionale dove si parla quasi di semiprofessionismo. Ma per queste valutazioni c’è tempo: ora godiamoci la festa e onoriamo al meglio le ultime giornate”.