LA STORIA. Manuel Pera, da operaio a bomber: "Vivo sempre per il gol"!
"Se non segno sto male. Fino a 24 anni lavoravo nella fabbrica di famiglia. Non ero una punta: ho giocato esterno e anche terzino. Mi paragonano a Quagliarella? Un grande onore, spero di continuare a lungo come lui”
E’ a quota 19 e con un ultimo sforzo può chiudere la sua quinta stagione consecutiva sopra i 20 gol realizzati e sempre in Serie D. in totale sono 251 in carriera per il lucchese doc Manuel Pera, 35 anni e un contratto con la Recanatese appena rinnovato fino al 2021. Uno che di gol vive e per il gol vive in maniera viscerale. “Se non segno sto male – ha dichiarato in una lunga intervista a sarannofamosi.it – perché mi sembra di non aiutare così la mia squadra: mi arrabbio molto in campo per una occasione mancata”.
LA FABBRICA. “Fino a 24 anni ho fatto l’operaio nella fabbrica di calzature di famiglia: nessun favoritismo, si lavorava duro. Il calcio era un hobby e giocavo in Prima categoria. Poi un’amichevole con la Lucchese e la doppietta segnata mi fece notare dal ds Giovannini: passai in rossonero e poi al Pontedera”.
IL RUOLO. Eppure gli inizi non furono da centravanti di razza: “Giocavo attaccante esterno, a volte esterno puro e addirittura terzino. Pian piano mi sono avvicinato alla porta e li sono rimasto. Il paragone con Quagliarella? Mi inorgoglisce molto a dire il vero. Come lui vorrei continuare a lungo”.
RECANATI. “Qualche rimpianto nel corso della carriera ci sta, forse quello di non aver trovato sempre gente onesta in questo mondo: tante promesse non mantenute e qualche volta ho sbagliato a fidarmi. Per questo a Recanati si sta tanto bene che ho firmato fino al 2021. E’ una società seria, che fa calcio seriamente e non ti fa mancare nulla pur dovendo fare il sacrificio di vivere un po’ lontano da casa”.