L'ADDIO. Luca Tiozzo saluta Matelica: "Emozionato e sconvolto"
L'annuncio arriva dalla società biancorossa: il tecnico vuole riavvicinarsi a casa e trovare anche nuovi stimoli: "Matelica ci resterà nel cuore: io e la mia famiglia siamo stati accolti in maniera eccezionale"
MATELICA. Notizia a sorpresa sul fronte Matelica dove si dividono le strade con il tecnico Luca Tiozzo (nella foto con il patron Canil) che sceglie di riavvicinarsi a casa, alla sua Chioggia, dopo due stagioni ricche di soddisfazioni.
Mister, si conclude oggi la sua avventura a Matelica, andiamo a ritroso, ci dica quali sono i ricordi più belli e quelli più tristi?
“Sono state due stagioni estremamente emozionanti e il pensiero di andare via è forse l’emozione che mi pesa di più. Porto con me solo momenti belli di Matelica; sono stato accolto, insieme alla mia compagna, in modo incredibile, qui è nata mia figlia Vittoria, penso sia comprensibile ciò che provo. L’unico momento triste è il rigore ad Avezzano”.
Cosa le rimarrà di più nel cuore di questi due anni vissuti e quali sono le motivazioni che la spingono a lasciare Matelica?
“Fare l’allenatore significa mettere passione e avere una motivazione incredibile, in questi due anni ci ho messo tutto me stesso, ho lasciato indietro il resto per concentrarmi esclusivamente nel mio lavoro. L’anno scorso dopo il rigore sbagliato ad Avezzano, tra la tristezza e il dispiacere, siamo riusciti a convincere il Presidente a ripartire. Ero convintissimo di poter far bene anche se non sarebbe stato facile fare meglio della stagione che si era appena conclusa. Ora Luca Tiozzo se ne va da Matelica con un grande risultato nazionale che è la Coppa Italia di Serie D, non ho vinto il campionato ma sono sicuro di averci messo tutto me stesso. Quella Coppa ha il marchio Canil, come il marchio Matelica, e anche un po’ il mio oltre a quello del direttore sportivo e dei miei ragazzi. Voglio lasciare a Matelica a partire dal Presidente fino a tutti gli abitanti di questa piccola e gentile città un bel ricordo di Luca. Per il mio lavoro, per il ragazzo che penso di essere, per la mia umiltà e lealtà nei rapporti che ho costruito con tutti.
Quale foto sceglierebbe per ricordare Matelica?
“Non ho una foto, ho un album di tutti ricordi bellissimi; io e la mia famiglia saremo sempre grati per ciò che è stato fatto per noi, sarebbe stato più facile rimanere, qui si sta bene, non ti manca niente, tutti ti stanno vicino e rispettano ciò che fai. Adesso per me è giunto il momento di avere nuovi stimoli per cercare di fare sempre meglio, anche se ovunque io vada non sarà semplice ripetere quanto fatto a Matelica, ma voglio provarci. Sono venuto qui ed ho conosciuto persone che poi, con il tempo, sono diventate amiche, fratelli o sorelle, questa è la grande difficoltà che provo nell’andare via. Io me ne andrò con tutto il Matelica e Matelica nel cuore, in primis il Presidente che mi ha dato la possibilità di vivere questa grande avventura, ma ci tengo a dire grazie a tutti, non faccio i nomi perché potrei riempire pagine intere di giornali nominandoli tutti. Sono emozionato e sconvolto, io e la mia famiglia ringraziamo davvero tutti, porteremo ognuno di quelli che abbiamo conosciuto nel nostro cuore”.