Passiatore: "Le Marche che passione! Allenarci sarebbe un onore"
L'ex bomber dell'Ascoli, a margine dell'evento per le vecchie glorie, non nasconde l'ambizione di tornare un giorno a lavorare nella nostra regione
ASCOLI PICENO. Uno dei protagonisti più applauditi della manifestazione “Ieri, oggi e sempre Ascoli Calcio” svoltasi sabato scorso nella città delle cento torri, è stato senza alcun dubbio Francesco Passiatore (foto) indimenticato bomber bianconero, ora stimato allenatore, il cui nome era circolato negli ultimi tempi anche accostato a squadre della nostra regione. Abbiamo avuto modo di avvicinarlo dopo l'evento, scambiando con lui alcune battute.
Nelle ultime settimane il tuo nome era circolato per la panchina del Matelica, c'è qualcosa di vero?
“Assolutamente si, ho avuto un colloquio molto cordiale con il diesse Micciola, sapevo che avrebbero scelto su una terna di nomi ed in modo assolutamente legittimo hanno preferito Battistini, un collega di grande valore al quale auguro le migliori fortune”.
Forse potrebbe esserci un pizzico di delusione, il Matelica è una piazza importante ed ambita.
“Le dinamiche del mondo del calcio sono queste, delusione no assolutamente so come funzionano certe cose, il confronto era con allenatori di prestigio ed il Matelica è una società molto ambiziosa ed organizzata. Tutto nella norma”.
Tu hai avuto una brillante carriera come calciatore ed ora ti stai mettendo in grande evidenza come allenatore, riepilogaci brevemente il tuo percorso.
“Ho iniziato nel 2011 con la Berretti del Taranto (la mia città) e dopo appena una stagione, pur non avendo ancora il patentino, sono stato promosso alla guida della prima squadra in serie C1, un lavoro che è continuato anche nei due anni successivi, nei quali intanto ho preso l'abilitazione ufficiale, svolgendo anche il ruolo di vice allenatore. Nel frattempo purtroppo il Taranto è fallito e nei due anni successivi ho avuto la possibilità di allenare una realtà importante come la Primavera del Bari”.
Un grande lavoro in Puglia, ma sempre in città di primissimo piano.
“Piazze importanti e con tanti tifosi. Dopo l'esperienza al Bari, una delle stagioni migliori l'ho vissuta al Monopoli, dove abbiamo vinto la Coppa Italia Nazionale di Serie D a Firenze contro la Correggese, ed anche i play off spareggiando con le vincenti degli altri gironi, nell'ultimo anno in cui si sono svolti a livello nazionale. Un'esperienza molto faticosa ma esaltante sotto tutti i punti di vista. Purtroppo vincere è servito a poco, visto che l'anno successivo mi sono ritrovato senza squadra”.
La riconoscenza nel mondo del calcio spesso non esiste purtroppo.
“Ormai sono vaccinato, ma sinceramente in quella circostanza mi è dispiaciuto. Non mi sono comunque arreso e 6 mesi dopo ero a Porto Tolle con il Delta Rovigo, dove abbiamo fatto un ottimo finale di stagione, tanto che mi hanno riconfermato anche per il campionato successivo, poi a metà stagione abbiamo deciso di comune accordo di interrompere il rapporto”.
Ed arriviamo agli ultimi mesi quando hai vissuto l'esperienza calabrese.
“Si, a novembre dell'anno scorso mi hanno chiamato dal Roccella Ionica (sempre Serie D), squadra in zona retrocessione e organico molto giovane, non mi sono perso d'animo ed anche qui abbiamo fatto bene. Salvezza raggiunta attraverso il play out con una squadra che ha sempre schierato in campo almeno 6/7 under, ciliegina sulla torta il pareggio allo scadere al “San Nicola” contro il Bari davanti ad almeno 30.000 persone, una giornata indimenticabile”.
Parliamo del futuro, che progetti ha oggi “Ciccio” Passiatore?
“Il mio obiettivo è sempre una panchina, ho diversi contatti e vedremo se qualcosa si concretizzerà. Gli stimoli non mancano e riassaporando per questo evento l'ambiente marchigiano, non nego che mi piacerebbe tornare a lavorare con qualche squadra di questa regione, ho già avuto esperienze in 4 diversi gironi della Serie D, affrontarne un quinto non sarebbe certo un problema!”.