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RIDOLFI: "Alle società: abbassare i toni. E agli arbitri: divertitevi"

E' il messaggio del presidente del CRA Marche in vista della prossima stagione

Inizierà il terzo anno come presidente del CRA Marche, gli arbitri marchigiani, Carlo Ridolfi (foto in alto a sinistra), ex arbitro anconetano, già Stella di Bronzo al Merito Sportivo per l’attività svolta all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri e componente del Settore Tecnico ed osservatore al Comitato Regionale.
Nel 2017 subentrò al settennato di Gustavo Malascorta; Ridolfi in passato ha ricoperto presso la Sezione di Ancona il ruolo di Consigliere Sezionale per sei anni, vicepresidente per tre anni e presidente sezionale per sette anni.
"Gli arbitri sono l'anello forte del sistema calcio - sottolinea Ridolfi a Marcheingol.it - ma spesso rappresentano l'alibi per un insuccesso o una sconfitta".
Ridolfi snocciola dati: "Il CRA Marche designa in tutta la regione 3.600 gare - oltre 20.000 gestite compresi i tornei - abbiamo 1.090 ragazzi di cui 700 in attività, ogni settimana ci sono 300 partite da coprire, se è vero che le Marche hanno un rapporto alto tra numero di abitanti e numero di società sportive, il rapporto abitante-arbitro è basso, per cui quando in sezione arriva un nuovo ragazzo con la borsa è una vittoria per tutti".
Ridolfi si sente il papà dei fischietti marchigiani: "Gli arbitri, le società sportive e i dirigenti appartengono tutti alla grande famiglia del calcio - ammette - ma l’arbitro invece di essere insultato o deriso andrebbe coccolato, può sbagliare, per carità, ma dietro c'è una preparazione meticolosa: a livello regionale svolgiamo 6 raduni l’anno, oltre al lavoro delle varie sezioni, facciamo vedere 120 video in ogni raduno, lavoriamo sulla match analysis. Abbiamo 53 donne, Alice Gagliardi è una delle due arbitri donne italiane promosse alla Cai".

Ridolfi lancia un messagio preciso agli arbitri e alle società sportive per la stagione che sta per iniziare. "Agli arbitri mi sento di dire che in campo si devono divertire, sono formati, si allenano 3 volte a settimana con regole ferree, hanno gli strumenti per fare bene. E quest'anno, ma le società sono già state informate, si farà più attenzione agli ingressi in campo in massa durante, ad esempio, la realizzazione di un gol. In quanto alle società, verso le quali nutro profonda ammirazione perchè io stesso, figlio di un allenatore, sono cresciuto in società, il mio auspicio è che abbassino i toni sui mezzi di informazione, urlando e accusando un arbitro per un eventuale errore non si fa del bene all'intero sistema calcio, che nelle Marche soffre di una mancanza di vocazione arbitrale. L'anno scorso si sono verificati 12 casi spiacevoli, puntiamo a portarli a zero e diventare una regione modello".

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  Scritto da La Redazione il 12/09/2019
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