Gianrico Bonvecchi saluta: "Grazie Chiesanuova! Il lavoro mi chiama"
L'ex centrocampista resta comunque nella società per svolgere un delicato ruolo di raccordo con la squadra
CHIESANUOVA. L'età di 30 anni generalmente non sarebbe proprio il momento ideale per appendere gli scarpini al classico chiodo, ma quando il lavoro chiama e gli impegni si fanno pressanti, bisogna pur prendere una decisone. Quella di Gianrico Bonvecchi (foto) centrocampista del Chiesanuova, è stata chiara ed indiscutibile, lasciare da parte il calcio giocato e dedicarsi completamente all'Autosalone di famiglia.
“Era da qualche tempo che l'idea mi frullava in testa – ci dice Gianrico al telefono – fino ad oggi la passione ed il richiamo del campo sono stati più forti di tutto ed ho cercato di andare avanti, ma alla fine della stagione scorsa ho deciso che fosse arrivata l'ora di staccare. Per problemi legati all'attività era diventato difficilissimo arrivare in orario agli allenamenti, a me piace essere a posto fisicamente ed arrivare puntuale, anche per una questione di rispetto verso i compagni di squadra, quando ho constatato che stava diventando sempre più difficile ho preso la decisone. Chiaramente – continua Bonvecchi – sono sempre disponibile a dare un contributo alla società e cercherò di rendermi utile in un compito di raccordo tra i giocatori e la dirigenza, una sorta di cuscinetto che, se vogliamo, è stato anche il ruolo che insieme a De Santis ho svolto nelle ultime stagioni. Per molti di noi e per il Chiesanuova in generale, è arrivato il momento di voltare pagina, in pratica finisce un ciclo, sono arrivati giocatori nuovi ed importanti, lo zoccolo duro locale avrà un compito di maggiore responsabilità all'interno dello spogliatoio. Io sarò sempre disponibile a dare una mano, un consiglio ed un supporto, l'organico è composto in gran parte da tanti giovani locali che ho visto crescere al mio fianco e nei quali la società ripone grande fiducia. Purtroppo – conclude il nuovo dirigente - non sono riuscito a chiudere con un grande risultato, ma almeno lascio la squadra in Promozione e voglio pensare che saranno i nostri ragazzi, prima o poi, a portarci in quel campionato di Eccellenza che la mia generazione ha sfiorato, ma non è riuscita a centrare”.