Aveva smesso, fa il difensore, ha 44 anni: Boncompagni-gol nel derby!
“Per me questa rete contro il Pietralacroce vale tantissimo, sono tre anni che ho riniziato a giocare con il Varano, avevo lasciato il calcio da un pezzo. Li c’è un gruppo di amici, di ragazzi che conosco, mi hanno coinvolto"
Fare gol non è mai facile, soprattutto se di ruolo fai il difensore. Fabrizio Boncompagni, 44 anni compiuti, ha messo a segno il gol vittoria nella partita contro il Pietralacroce (Seconda categoria girone C, vedi il campionato) vinta dai padroni di casa per 1-0. “Ho avuto la fortuna di trovarmi al posto giusto nel momento giusto” afferma Boncompagni. Al minuto 23’ del primo tempo dopo un calcio d’angolo la palla esce fuori dall’area di rigore, un compagno la ributta in mezzo “ho stoppato, ho guardato il portiere e di collo esterno l’ho direzionata verso l’angolo più lontano, il portiere l’ha toccata ma la palla è entrata lo stesso”.
“Per me questo gol vale tantissimo – racconta Boncompagni - sono tre anni che ho riniziato a giocare con il Varano, avevo smesso da un pezzo. Li c’è un gruppo di amici, di ragazzi che conosco, mi hanno coinvolto. Siamo partiti dalla Terza Categoria, sport e divertimento puro, poi siamo saliti in Seconda, l’impegno è un po’ cresciuto. Erano tre anni che speravo di regalare un gol ai compagni e al mister, sono veramente meravigliosi. Sono tornato bambino, come quando da piccolo andavo sotto casa a giocare a pallone sull’asfalto. E’ un divertimento vero al Varano, non si vede l’ora di stare insieme, il gruppo è eccezionale, per me è un piacere aver fatto questo gol. Il derby contro il Pietralacroce è uno di quelli più sentiti, si conoscono un po’ tutti, ci tenevano tantissimo”.
Boncompagni, non è facile giocare titolare a 44 anni suonati.
“Quest’anno in teoria non doveva essere così perché la rosa è stata rinforzata e ringiovanita. La squadra ha un’età media abbastanza alta. Sto entrando in forma, qualche acciacco c’è ma lo reggo, ed ho iniziato titolare da subito. Non pensavo di finire la partita, oltretutto ero anche influenzato, non avevo la febbre, ma mal di gola e raffreddore si. Con il sole caldo di inizio pomeriggio poi… è andato tutto bene”.
La carriera di Fabrizio Boncompagni è lunga. Fa tutta la trafila nelle giovanili dell’Ancona, due anni in Primavera, quando la prima squadra era in Serie A. “Dopo il fallimento avevo pensato di smettere, poi il mister mi ha convinto a ripartire”. Piobbico, Ostra Vetere, Recanatese, Belvederese, Real Vallesina, Mondolfo, Filottranese. “A 30 anni pensavo di smettere per davvero, il Camerano mi ha cercato e sono rimasto li nove anni. Alla fine collaboravo con l’allenatore in prima squadra. Dopo tre anni si è conclusa, è finita in modo inaspettato”.
Più di una volta è stato sul punto di smettere, ma è sempre ripartito. Quando pensa di appendere davvero gli scarpini al chiodo?
“Penso che ormai ci siamo – sorride – per quanto sia grande la passione e la voglia purtroppo è una lotta contro i mulini a vento. Prima o poi bisognerà fermarsi. Mi sto divertendo, per me è il massimo in questo momento”.
Ha pensato mai di fare l’allenatore?
“Non lo so. Non ho fatto corsi, non ho conseguito patentini. Anche qui al Varano con mister Danilo Tacchi do una mano, ma non mi intrometto. Non mi ci sento nel ruolo di allenatore. Quando smetterò di fare il giocatore mi piacerebbe restare nel giro. E’ una di quelle cose a cui non penso”.
Il suo prossimo obiettivo?
“Non me ne pongo. La sto vivendo finché dura. Per il Varano mi auguro invece una salvezza tranquilla e crescere insieme".
L’hanno festeggiata per questo gol. In un filmato all’interno dello spogliatoio i suoi compagni saltavano tutti di gioia.
“Siamo andati a bere e mangiare insieme, come tutte le partite. Conta il Varano, nessuno in particolare”.