Salvi non ci sta: "Piccoli e all'esordio ma meritiamo rispetto!"
Il diesse della Monterubbianese, matricola nel campionato di Promozione, mette in risalto la scarsa considerazione per una realtà che meriterebbe ben altro trattamento
MONTERUBBIANO. Un avvio di stagione difficile per la Monterubbianese, che dopo lo storico approdo nel campionato di Promozione, e la vittoria all'esordio sul campo di Capodarco, si trova ora a fare i conti con una serie di sconfitte che l'hanno fatta precipitare in classifica. Abbiamo voluto sentire il parere del direttore sportivo Claudio Salvi (foto), uno degli artefici di questo piccolo miracolo biancorosso.
“Pur consapevoli delle difficoltà di questo torneo – sottolinea il dirigente – e consci del fatto che siamo gli ultimi arrivati, approfitto dell'occasione per ricordare che non ci troviamo in Promozione per una fortunata confluenza astrale, ma perchè nelle ultime stagioni abbiamo vinto con merito 2 campionati, esprimendo anche un calcio di buona qualità. La Monterubbianese gioca in Promozione per meriti indiscutibili, derivanti dal lavoro e dalla passione di una società piccola, ma estremamente organizzata e composta da gente seria e dedita in maniera totale al bene della squadra. Già in passato – ricorda Salvi – siamo stati additati per non avere un settore giovanile, ma sinceramnete non credo sia una colpa non riuscire a costruirlo in un paese molto piccolo, e per altro circondato da realtà molto più numerose. Se a qualcuno le giovanili servono per finanziare la prima squadra, voglio evidenziare che le nostre risorse arrivano da eventi, feste e sagre. In queste manifestazioni i nostri dirigenti, capitanati dal presidente Romanelli, sono sempre in prima linea lavorando senza sosta spesso nei festivi o durante i pochi giorni di ferie”.
Non vanno giù al dirigente alcuni giudizi troppo affrettati sulla squadra: ”Leggo spesso su alcuni organi di stampa, evidentemente poco informati, che saremmo già condannati senza appello al nostro destino, ecco sinceramente siamo stufi di questo andazzo e di questa scarsa considerazione. Non vogliamo credere che ci siano sentenze già scritte, ne vogliamo lamentarci, ma al tempo stesso esigiamo rispetto da tutti, in particolare da alcuni addetti ai lavori che con troppa fretta ci hanno già fatto retrocedere. Siamo piccoli, non ci va di piangerci addosso, ma non abbiamo l'anello al naso e le cose che accadono in campo sono sotto gli occhi di tutti. Vorremmo non si superasse il limite della decenza, e quando non vengono fischiati fuorigioco di 5 metri, siamo troppo signori per accuare l'arbitro, ma al tempo stesso non accettiamo nemmeno che qualcuno ci faccia passare come degli sciocchi visionari”.
Parità di trattamento anche con realtà molto più grandi: “Non vogliamo favori da nessuno, ma vogliamo equità di trattamento con tutti, anche se i nostri avversari hanno nomi blasonati e ricchi di storia. E' chiaro che per la nostra società è motivo di orgoglio poter competere in un torneo di questo livello, nel quale 4/5 squadre sono talmente forti che probabilmente non c'entrano nulla con la Promozione, ma ora che ci siamo non possiamo essere trattati con sufficienza e con un malcelato senso di fastidio. Sbaglia indirizzo chi ci considera già fuori dai giochi, siamo orgogliosi e verremo fuori alla distanza, tutti dovranno fare i conti noi e posso assicurare che non sarà semplice per nessuno. Ovviamente non snatureremo le nostre caratteristiche e il modo di intendere il calcio che il nostro giovane allenatore sta portando avanti con tenacia. Chi sta blaterando al vento, si accorgerà che esistiamo anche noi e nelle prossime settimane ne avrà anche delle dimostrazioni evidenti”.
Per chiudere un appello ai tifosi: “Vorrei chiamare a raccolta i nostri sostenitori che negli ultimi anni hanno gioito con noi dei successi. Siamo partiti con la consapevolezza che sarebbe stata una stagione molto dura, fino ad oggi non è mai mancato l'appoggio a questi ragazzi che continuano a metterci impegno e dedizione. Ora c'è davvero bisogno dell'appoggio di tutti, ancora più forte e più deciso, dobbiamo serrare le fila per continuare a sognare, ma è necessario ricordare sempre da dove veniamo e soprattutto da dove siamo partiti”.