A Senigallia la Serie D piace (ma non subito): "Serve più tempo..."
Il tecnico Guiducci: " Siamo neopromossi, ci sono altre realtà più consolidate, stiamo facendo bene ma non basta. Poi tutto può succedere, ma bisogna programmare"
SENIGALLIA. Il dibattito di questi giorni è il seguente: ma quanto conviene andare in Serie D? E soprattutto: quante piazze sono in grado di reggere i conti economici e logistici di una quarta serie? Nell'Eccellenza attuale non molte. Se la capolista Atletico Gallo per bocca del suo Ds Ettore Mariotti non ha intenzione di svenarsi per raggiungere la mitica D ("Non è nei programmi"), formazioni in grado di reggere botta sono Castelfidardo, Fabriano Cerreto, Forsempronese e Grottammare (che già l'hanno fatta anche se in situazioni diverse), Porto d'Ascoli (sfiorata tre stagioni fa contro il Classe), Anconitana e Vigor Senigallia, pur con dei distinguo. Se l'Anconitana ha tutto (mezzi, risorse, impianto, pubblico), per la Vigor Senigallia è l'obiettivo finale di un progetto di crescita.
Massimiliano Guiducci (foto), tecnico dei vigorini a -5 dalla vetta, dice la sua: "La Serie D, rispetto all'Eccellenza, offre di meno anche a livello di pubblico, il rientro economico è basso, certe realtà farebbero fatica - ha detto al Corriere Adriatico - la Vigor ha fatto un buon lavoro e un progetto di tre o quattro anni per riportare la squadra nella categoria che le compete, il passo dell'anno scorso è stato importante e ora dobbiamo cercare di fare il meglio. La Serie D? Siamo neopromossi, ci sono altre realtà più consolidate, a noi serve più tempo, stiamo facendo bene ma non basta. Poi tutto può succedere, ma bisogna programmare".