Anche le Marche piangono la morte di Pietro Anastasi (foto), rubato alla vita del morbo di Lou Gehrig, meglio conosciuto come Sla, Sclerosi laterale amiotrofica. La “malattia dei calciatori” è stata ribattezzata da qualcuno non ha risparmiato neppure “Pietro u turcu”. Prima di lui Stefano Borgonovo, Gianluca Signorini, Armando Segato, Ernst Ocwirk, Guido Vincenzi e Fulvio "Fuffo" Bernardini.
“Ho un bel ricordo di Pietro Anastasi – racconta il maceratese Giuseppe Pino Brizi, ex capitano della Fiorentina – Quando si affrontava la Juventus era sempre una grandissima partita, c’era sempre un’attenzione particolare. Anastasi era un giocatore molto bravo, difficile da marcare, a quell’epoca si giocava ad uomo, era molto sgusciante, si rischiava di fare delle brutte figure”.
Qualcuno sostiene che Pino Brizi soffrisse più la marcature di Luis Vinicio. “Vinicio ed Anastasi sono giocatori con caratteristiche diverse. Vinicio era potente fisicamente, ti travolgeva, Anastasi era molto svelto nel dribbling, aveva dei numeri. Mi è molto dispiaciuto quando ho letto della sua morte, Fra l’altro ha qualche anno meno di me, il peso degli anni contribuiva a fare le figuracce quando avevi di fronte Pietro Anastasi”.
Pietruzzu nelle Marche ha indossato la maglia dell’Ascoli prima di chiudere la sua carriera nel Lugano. Tre le stagioni coi bianconeri, dalla stagione 1978-79 alla 1980-81, 67 le presenze e 9 i gol segnati. Con la maglia dell’Ascoli siglò anche la sua centesima rete in Serie A a Torino, contro la sua ex squadra, la Juve, con standing ovation del Comunale che non lo aveva dimenticato.