Romanelli: "Amarezza alle spalle. Prima di tutto la Monterubbianese!"
Il presidente biancorosso, dopo le dimissioni del figlio Francesco dalla guida tecnica della squadra, analizza la situazione per puntare alla salvezza.
MONTERUBBIANO. Prove di risalita per la Monterubbianese (Promozione B), passata da poche setimane nelle mani di mister Massimo Cardelli. I 4 punti nelle ultime 3 gare, pur non essendo un bottino straordinario, danno l'idea della volontà dei giocatori, staff e dirigenza di provare a centrare una storica salvezza. Sempre in prima linea in questa delicata fase il presidente Lorenzo Romanelli (foto), trascinatore instancabile da tanti anni del sodalizio biancorosso.
Allora presidente, anche se c'è stata la battuta di arresto con il Potenza Picena, diciamo che i punti raccolti contro le dirette avversarie lasciano ben sperare, è così?
“Per noi era fondamentale fare almeno 4 punti con Monticelli e Montecosaro, ci siamo riusciti, anche se nel breve epilogo della gara con gli ascolani non nego che abbiamo sofferto, più che altro a causa del vento, ma ciò non toglie che quei 10 minuti sono stati difficili da superare”.
Come procede l'inserimento del nuovo tecnico Massimo Cardelli, chiamato da meno di un mese alla guida della squadra?
“Tutto sommato direi molto bene, oltre che un'eccellente persona, Cardelli è uomo di calcio, ha tanta esperienza e la giusta personalità ed anche a livello caratteriale sa rapportarsi bene con il gruppo. Probabilmente in questo momento è la persona ideale per affrontare questo tipo di situazione. Chiaramente la classifica attuale lascia dei margini di manovra molto ridoti, comunque ho fiducia e sono convinto che daremo il meglio per mantenere una categoria così importante”.
La separazione dal tecnico precedente per lei non è stata ovviamente semplice, parliamo di suo figlio, artefice in due anni del passaggio dalla Seconda categoria alla Promozione.
“E' ovvio che il rapporto padre-figlio è particolare, ancor di più in queste vicende, ma io non posso che ringraziare Francesco per quanto ha fatto per la società. I risultati sono li a dimostrarlo, ed anche la sua uscita di scena è la testimonianza più chiara del suo amore verso questa società e questa squadra. Non ci ha voluto mettere in difficoltà, si è fatto da parte, sperando in cuor suo che questo gesto servisse a dare la scossa ad un ambiente che mostrava troppa assuefazione alle sconfitte”.
Ora che tutto è alle spalle, sinceramente come ha vissuto questo periodo?
“Non è stato facile devo ammetterlo, la nostra era una situazione forse unica nel suo genere e spesso anche difficile da gestire. Per altro non mi sfuggivano certo degli apprezzamenti e dei commenti che mi amareggiavano, anche perchè lontani dalla realtà. Nonostante i due campionati vinti, i tanti risultati ottenuti, il gioco espresso dalla squadra, c'era in giro la sensazione che Francesco allenasse perchè era il figlio del presidente. Una cosa che, per come sono fatto io, è difficile da mandar giù ed accettare e che non nego mi abbia fatto molto male”.
Figlio o non figlio sono stati anni ricchi di successi, vincere e poi rivincere è molto difficile per tutti, non crede?
“Penso che solo chi ha vissuto simili esperienze può capire! Per altro successi ottenuti senza avere alle spalle dei budget faraonici, anzi tutt'altro, e alla testa di un sodalizio di un piccolo paese dove è certamente più difficile vincere rispetto ai grandi centri della costa o ai capoluoghi di provincia. Comunque ora è andata, la Monterubbianese proseguirà nel suo percorso per raggiungere la salvezza e per Francesco questa credo resterà una parentesi utile nell'ambito di un percorso, che vista l'età e la voglia di studiare ed aggiornarsi, è ancora tutto da vivere”.
A bocce ferme a dopo qualche settimana, ha qualcosa da rimproverarsi che magari poteva fare è non ha fatto?
“E' difficile fare valutazioni e comparazioni a distanza di mesi, diciamo che posso rammaricarmi solo per una cosa che a prima vista potrebbe sembrare assurda: forse il campionato di Promozione è arrivato troppo presto. Mi spiego meglio, al di là di quanto si è detto, l'anno scorso non avevamo certo in programma di salire di categoria, le cose sono andate in un cero modo ed abbiamo vinto. Ci siamo trovati davanti una situazione nuova da affrontare, spese extra non previste, una organizzazione anche logistica tutta da inventare, abbiamo affrontato tutto al meglio delle nostre possibilità, ma è chiaro che abbiamo tolto risorse al budget della squadra. Ecco, se avessimo avuto una disponibiltà maggiore e avessimo irrobustito di più la rosa forse, ma non avremo mai la controprova, le cose sarebbero filate in maniera diversa”.
Nel prossimo turno trasferta a Porto Recanati, che partita sarà presidente?
“Una delle dieci finali che ci attendono, per noi tutte le gare sono fondamentali ed in ognuna di esse dovremo provare a muovere la classifica. L'avversario è di primo livello, ma nella nostra situazione non possiamo certo fare distinzioni. Il nostro percorso dovrà svilupparsi per gradi: primo passo evitare l'ultimo posto, secondo passo provare a disputare in casa l'eventuale spareggio finale, terzo passo puntare alla salvezza diretta. I primi due obiettivi potrebbero essere alla nostra portata, il terzo è naturalmente più difficile, ma siamo qui e ci proveremo, lottando fino all'ultima goccia di sudore”.