Perugini: "Altro che ripartire, qui si rischia un lungo stop"
Il presidente del Comunanza esamina con estrema lucidità la situazione in presenza del Coronavirus, ritenendo ormai chiusa la stagione e paventando anche uno stop molto più lungo del previsto
COMUNANZA. “Stiamo vivendo una situazione surreale” ci dice Remo Perugini (foto), presidente del Comunanza, da noi raggiunto telefonicamente durante questa forzata pausa casalinga. In merito alla discussione che si accesa nei giorni, circa una eventuale ripresa dell’attività agonistica a livello dilettantistico, la posizione del massimo dirigente giallorosso è piuttosto netta.
“Per quanto ci riguarda consideriamo conclusa la stagione, non ci sono assolutamente le condizioni per portare a termine il campionato. Spero che chi è chiamato a prendere delle decisioni definitive lo faccia nella massima responsabilità e con cognizione di causa, valutando attentamente questa situazione assolutamente imprevista ed imprevedibile. Dirò di più – sottolinea Perugini – nella malaugurata ipotesi che si decidesse di ripartire entro qualche settimana noi non ci saremo, abbiamo già smesso da tempo di allenarci, nel pieno rispetto della salute di tutti i nostri tesserati che, in questo momento, intendiamo tutelare in ogni modo. E’ evidente che nessuno aveva messo in conto di dover affrontare una emergenza del genere, ed è logico che nessuno ha pensato a scrivere delle regole precise con le quali affrontare la pandemia che ci ha colpito. Per questo motivo – continua il presidente – ritengo che la soluzione migliore in questo momento sia quella di annullare la stagione e cominciare a pensare al futuro, l’errore peggiore sarebbe quello di cambiare il regolamento in corsa, come potrebbe avvenire a livello professionistico. Sappiamo benissimo che quello è un altro mondo e forse è giusto che viaggi per conto suo ma, per quanto ci riguarda, visto che non ci sono dei precedenti e delle norme precise, al fine di non commettere delle ingiustizie, credo che l’annullamento resti l’unica strada percorribile. Potremmo sfruttare i prossimi mesi per darci delle regole diverse, studiare a fondo la situazione, mettere in preventivo che in futuro potrebbero ancora verificarsi (anche se speriamo di no) altri eventi come il coronavirus e soprattutto capire se ci sono le condizioni per una eventuale ripartenza dopo l’estate".
Su questo punto il presidente Perugini insiste in modo particolare, un imprenditore di successo come lui, riesce a valutare con lucidità anche le difficoltà che si incontreranno nel far ripartire l’economia e quindi lo sport: “Lo sport in generale ed in calcio in maniera particolare coinvolge un numero enorme di appassionati, dai bambini agli anziani, chiediamoci allora è davvero proponibile un calcio a porte chiuse anche nelle nostre categorie? Ha senso giocare davanti a nessuno? La competizione avrebbe lo stesso valore? Io credo proprio di no. I tifosi sulle gradinate, gli amici, le famiglie, le mamme e i papà emozionati, le fidanzate in lacrime, sono la parte più bella del calcio, davvero vogliamo privarci di tutto questo? A livello professionistico ci sono le TV con le loro innumerevoli telecamere, ma tra i dilettanti anche volendo fare le riprese e trasmettere sui social che sono tanto di moda, il risultato non sarebbe lo stesso. Questa è la parte romantica – continua Perugini – ma poi c’è anche la parte pratica di tutto il discorso, ovvero la ripartenza dopo uno stop di qualche mese di tutto il sistema economico e sinceramente non credo sarà una cosa tanto semplice. Nel prossimo futuro bisognerà ripensare a fondo tutto il sistema calcio, l’attuale impostazione basata sulle sponsorizzazioni non sarà più percorribile e credo sia ormai alle spalle. Noi a Comunanza abbiamo iniziato già da tempo a lavorare con i ragazzi, abbiamo tutta la volontà di portare avanti il nostro impegno con le famiglie di tutti i nostri giovani tesserati, riteniamo sia questa la strada maestra per il futuro. Per questo motivo, in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale, abbiamo approfittato di questo periodo di sosta forzata per migliorare gli impianti di gioco e le strutture, vogliamo andare avanti e lavorare nelle migliori condizioni possibili e farci trovare pronti quando si tornerà sui campi. Purtroppo però il distanziamento sociale che questo maledetto virus ci impone, non credo renderà semplice la ripresa delle attività e trovo inutile parlare di eventuali ripartenze in tempi brevi. Dopo questo coronavirus nulla sarà più come prima, non vorrei essere pessimista – conclude il presidente Perugini - e naturalmente spero di sbagliarmi, ma vista la situazione credo ci sia il concreto rischio di perdere anche il prossimo anno”.