Arriva da Ascoli Piceno un messaggio di vita e speranza
Dopo l'espianto la famiglia invita le persone che hanno ricevuto gli organi ad incontrarsi
Il valore della vita, forse è questo il messaggio principale di Eleonora Bruni, la figlia di Ortenzo Bruni, l'operaio di 58 anni deceduto il 4 giugno in seguito ad un incidente sul lavoro avvenuto all’interno di una stabilimento di Ascoli Piceno. “Vorrei incontravi – spiega Bruni - abbracciarvi in un profondo silenzio. Se avete piacere di farlo cercatemi”. La famiglia Bruni, infatti, dopo il decesso ha autorizzato gli operatori all’espianto degli organi, in poche ore il cuore dell’uomo è stato impiantato a Siena ad un uomo di 64 anni, il suo fegato ad un ragazzo di 16 anni di Milano, la sua cornea e i suoi reni a tre uomini di 67, 64 e 48 a tre cittadini marchigiani.
“Abbiamo vinto noi con voi – continua Eleonora Brini – ha vinto la vita. Sono orgogliosa nel sapere che lui vive in ognuno di voi. Ho 27 anni, mio fratello 10 anni, mia figlia 7 e la mia mamma 50. Viviamo ad Ascoli Piceno. Vi aspettiamo con il cuore in mano. Cosa darei per risentire il suo cuore battere”.