Il dopo il Covid-19: La Prima categoria D fa sentire la sua voce
I presidenti del girone ascolano-fermano lanciano delle proposte e aprono una discussione sul futuro del calcio dopo la pandemia
In questo momento di confusione ed incertezza in merito alle sorti del calcio dilettantistico marchigiano, segnaliamo l’iniziativa di diverse società del Fermano e dell’Ascolano, in particolare le partecipanti al girone D di Prima categoria.
Il presidente del Piane MG Domenico Cotini che si è fatto promotore dell’iniziativa, insieme a tutti i suoi colleghi che hanno concorso a stilare il documento, vorrebbe innanzitutto evidenziare l’importante funzione sociale svolta dalle società in questo periodo di pandemia. Molti sodalizi si sono distinti durante l’emergenza con iniziative di grande valore umano, come la raccolta fondi per l’acquisto di materiali destinati agli ospedali, case di riposo per anziani ecc…, ancor più meritoria perché spesso effettuata in piccoli centri dell’entroterra.
Di seguito il testo del Comunicato concordato con le società, che riportiamo integralmente:
“Alla luce del grande lavoro svolto nel corso degli anni, ed anche in questo difficile periodo storico, noi presidenti vorremmo che tutto il movimento possa avere un futuro e che questo tessuto sportivo, senza scopo di lucro, possa sopravvivere. E’ nostra intenzione continuare ad operare nella promozione sportiva e sociale nelle nostre piccole realtà urbane, permettendo a tutti i cittadini, in particolare i più giovani, di praticare sport a costi assolutamente contenuti. Siamo consapevoli che dopo questa dolorosa pandemia molte cose dovranno cambiare, e per fare in modo che il calcio possa continuare ad esistere, anche nelle nostre zone, ci permettiamo di proporre quanto segue:
- Iscrizione totalmente gratuita ai vari campionati.
- Defiscalizzazione totale delle pochissime fatture di sponsorizzazione che in questa situazione solamente poche “eroiche” aziende saranno in grado di fare (a causa del completo stop dell’economia).
- Aiutare i Comuni ad elargire i contributi promessi alle nostre Associazioni nel più breve più tempo possibile, senza considerare tali finanziamenti come una cosa di poco conto. Ricordiamo infatti che le società mantengono in efficienza e spesso migliorano le infrastrutture pubbliche con lavoro volontario e anticipando le risorse economiche necessarie per l’opera.
- Rimborso anche parziale di tutte le prestazioni sanitarie (non previste in passato) che dovremo eseguire nei nostri impianti in questo maledetto periodo. Ad esempio: le varie sanificazioni, le visite mediche, l’acquisto di materiale sanitario (mascherine per i tesserati ad esempio o i misuratori di temperatura), nonché il materiale di allenamento personalizzato e non ultimo le coperture assicurative per tutelarsi civilmente da eventuali danni provocati dal Covid-19.
- Un contributo (come ad esempio i famosi 600 euro) a tutte le società calcistiche che hanno il settore giovanile, al fine di valorizzare l’importante funzione educativa e sociale che sarà messa a rischio dal raddoppiare dei costi. A nostro avviso sarebbe utile prendere in considerazione anche un eventuale aiuto finanziario alle famiglie, molte delle quali a causa del virus, non potranno più permettersi di pagare la quota che consentirebbe ai propri figli di svolgere l’attività che amano.
Le nostre sono proposte dettate dal buonsenso e dall’esperienza maturata spesso in tanti anni di attività nel mondo del calcio. Siamo certi che il documento possa essere una buona base di discussione ed anche uno spunto di riflessione per il Comitato Regionale e per la Federazione, chiamati nei prossimi giorni a prendere delle decisioni che potrebbero, mai come adesso, rivelarsi fondamentali per il futuro del calcio dilettantistico".