Roguletti: "I giovani del Fano seguiti anche dalla Serie A"
FANO. «In questo momento il calcio passa in secondo piano e la salute ha la priorità assoluta». Parole e visione di Matteo Roguletti (foto), giovane responsabile organizzativo del settore giovanile dell’Alma Juventus Fano ormai da qualche anno, dove sta ottenendo risultati importanti specie per quanto riguarda la crescita di tanti giovani, dentro e fuori dal campo. Inutile dire che il drammatico periodo che vivendo il calcio italiano a causa del coronavirus ai più alti livelli si ripercuote inevitabilmente anche sul variegato panorama dei settori giovanili. Matteo Roguletti è deciso nelle sue considerazioni quando il discorso si sposta dall’aspetto sportivo a quello economico, e perciò mette sul piatto numeri inequivocabili.
«Inutile girarci intorno. Sappiamo – dice il responsabile granata – dai dati diffusi dalla Figc che il valore del movimento calcistico italiano sfiora i 5 miliardi di euro: tra questi, il 70% proviene dalle squadre professionistiche. In aggiunta i guadagni portati dal calcio italiano rappresentano il 7% del Pil nazionale. In questo inquadramento non si può parlare di numeri e problematiche strutturali per i club che hanno visto ridursi le voci dei ricavi poiché prima va garantita la salute di un’intera nazione. Finché non si troverà un vaccino o cure che riescano a contrastare questo nemico invisibile penso che nessuno si assumerà il rischio di far ripartire la macchina del pallone. Come responsabile del settore giovanile granata non appena il Governo ha diramato la chiusura delle scuole ho sospeso di tutte le attività legate sia al settore giovanile dell’Alma sia all’Accademia Granata. Venendo meno le misure sanitarie, ho ritenuto opportuno fermarci affinché fosse salvaguardata la tutela sanitaria dei nostri 500 ragazzi».
Uno stop forzato che è coinciso con il momento topico della stagione. «Purtroppo è difficile fare un bilancio in queste condizioni. Tutte le squadre – precisa Roguletti – erano in linea con gli obiettivi stagionali, con risultati sorprendenti come l’Under 16 prima in classifica e l’Under 13 e 14 che si stavano dimostrando le migliori delle Marche in gironi dove c’erano club di A».
Tra i tanti giovani alcuni stavano già iniziando a far notare. «Non voglio fare nomi individuali, ma ad esempio Giorgini e Minardi sono due prodotti del nostro vivaio che hanno esordito in prima squadra e altri nostri ragazzi sono stati convocati dalle varie rappresentative delle Nazionali di appartenenza, attirando pure l’attenzione di club di Serie A: questo a certificazione di un progetto che è partito cinque anni fa e che ora stava iniziando a regalarci grandi soddisfazioni sul piano di crescita e di risultati. L’unico rammarico è che, nel momento forse più prolifico, siamo stati costretti ad arrestarci. La voglia di tornare sul campo è talmente tanta che appena sarà possibile partiremo più carichi che mai».
(FONTE: Il Resto del Carlino)