Gli Ultras del Montefano salutano Roberto Conti: "Grazie Ds"
La lettera dei tifosi Ultras Montefano 1972 a Roberto Conti (foto), che da diverse settimane ha abbandonato il suo ruolo di direttore sportivo del Montefano.
Un saluto a Roberto, sperando nell'arrivederci.
In un tempo imprevedibile, segnato dal caos di una pandemia che ha finito con l'interrompere le basilari funzioni sociali, è capitato di dover salutare un nostro amico, che ha deciso di prendersi una pausa dalla sua passione e funzione dirigenziale, senza il dovuto tempo e le tipiche modalità calorose che appartengono alle donne e agli uomini dalle passioni veraci. Roberto, il "ds" come più familiarmente viene chiamato, rappresenta per noi del gruppo Montefano 1972 qualcosa di più di un comune dirigente: un amico, un vero amico. Nell'estate del 2018, a margine del trionfo di Chiaravalle, Montefano tornava a conoscere una smodata voglia di tifo per la viola, un orgoglio rintuzzato dai successi, ma soprattutto l'esigenza di rispondere ad un vulnus sedimentatosi per troppo tempo tra il paese e la principale società di calcio del paese. In questo beckground, nasceva il primo gruppo organizzato di tifosi delle storia sportiva paesana, denominato Montefano 1972. Roberto, allora Ds della viola, per primo capì e riconobbe l'importanza di questo elemento di novità sociale e sportiva, intrecciando un legame che è andato ben oltre il semplice, formale rapporto tra un "colletto bianco" e gli ultras.
Roberto è stato l'artefice, il trade union delle dinamiche amicali tra società e tifosi, fintanto che si venisse a creare una sinergia unica, riconosciuta come fenomeno culturale di interesse, addirittura da alcuni magazine del settore dal respiro nazionale. Roberto è sempre stato vicino al gruppo accogliendo, con spirito di collaborazione, le richieste dei tifosi, cogliendo le sfumature subliminali più raffinate e la forza di quella domanda di una generazione di persone tra i trenta ed i quaranta anni che per troppo tempo era rimasta inevasa: il riscatto per una terra a lungo dimenticata, da tutti, nessuno escluso. Le emozioni vissute insieme e l'intreccio di legami autentici, mai alienati al mainstream delle correnti e del risultato a tutti i costi, sono rimaste uniche nella loro natura e rappresentano il biglietto da visita per questo nostro rapporto.
Bicchieri di vetro stretti e spessi sul fondo, sedie di paglia intrecciata e tovaglie a scacchi, il mantra del nostro incontro, accompagnati da vino e qualche bontà, perché noi preferiamo gli abbracci stretti e prolungati alle pacche sulle spalle.
In bocca al lupo, amico. A presto!
MF 1972