Galiè: "Questo calcio ha bisogno di maggiore chiarezza!"
L'opinione di un grande uomo di calcio, attualmente direttore generale del Grottammare, alla vigilia del via al campionato di Eccellenza
GROTTAMMARE. “Stiamo vivendo una situazione particolare, unica nel suo genere e per questo difficile da affrontare anche per coloro che hanno in mano le redini del calcio regionale. Pertanto non me la sento di addossare delle colpe specifiche al Comitato Marche, anzi comprendo le loro difficoltà, legate anche al doversi continuamente rapportare con le altre regioni e con la Federazione a livello nazionale”. E' un Alceo Galiè (foto) piuttosto carico quello che incontriamo a Grottammare, sulle gradinate del “Pirani” in un pomeriggio di fine estate, alla vigilia del via ufficiale del campionato di Eccellenza.
“Chiaramente non partiamo nella situazione ideale, ma date le circostanze credo che meglio non si potesse fare. Spero che tutto vada per il meglio ed il calcio possa ripartire a livello generale, quindi in tutte le sue categorie e soprattutto con i settori giovanili. Speriamo a breve di avere maggiori chiarimenti sull'ormai famigerato Protocollo sul Covid-19, in particolare a mio avviso sono due i punti sui quali intervenire. In primis la gestione di eventuali contagi tra i tesserati, noi è chiaro - sottolinea il DG - che faremo di tutto per scongiurare inutili contatti, ma in caso di positività credo sia giusto lasciare in quarantena i diretti interessati, ma non certamente tutte le squadre ed i loro familiari, o comunque persone che sono venute a contatto. In pratica applicare ai dilettanti la stessa procedura adottata per i professionisti, ma per fare tutto questo ci sarà bisogno di fare molto spesso dei tamponi a tutti i tesserati. Parliamo di una spesa enorme per tutte le società di queste categorie, e da questo punto di vista ci aspettiamo dalla Federazione e soprattutto dal Ministero delle sovvenzioni e degli aiuti, che ci permettano di dare un servizio completo, in grado però di mettere al riparo una fetta consistente di sportivi e delle loro famiglie".
"L'altro punto da chiarire in maniera definitiva – continua Galiè – è quello legato alle responsabilità dei dirigenti e dei presidenti in particolare, in caso di eventuali contagi e da questo punto di vista capisco le remore ed i dubbi di tanti colleghi. Qui nessuno si nasconde, tutti lavoriamo per scongiurare i pericoli legati al Covid-19, tutti abbiamo a cuore le sorti dei nostri tesserati ed in particolare dei più giovani verso i quali riversiamo le maggiori attenzioni, ma è chiaro che non possiamo caricarci di responsabilità troppo gravose, solo in funzione della grande passione che ci anima. Sono convinto che se lavoreremo con scrupolo e coscienza e la Federazione riuscirà a venirci incontro sulle criticità che ho descritto, lo sport in generale ed il calcio in particolare potranno tornare nel giro di poche settimane ad illuminare le nostre vite. Daremo il meglio di noi stessi per permettere che i nostri ragazzi continuino a crescere e maturare correndo su un prato verde, dientro a quel pallone che è stato e sarà sempre un elemento fondamentale nella vita di ognuno di noi”.