Simone Paniccià, una vita tra i pali: "Sarà il mio ultimo campionato"
L'esperto portiere si prepara per il torneo di Promozione con la Futura 96: "Civitanovese favorita, noi puntiamo alla salvezza"
CAPODARCO DI FERMO. Una vita da portiere, viene da dire, parafrasando la famosa canzone di Ligabue. Simone Paniccià (foto), 44 anni compiuti, si appresta ad iniziare una nuova stagione da protagonista con la maglia della Futura 96. “Per me sarà l’ultimo campionato – dice l’estremo difensore – Dopo di che vorrei provare a fare altro, mi piacerebbe iniziare una nuova avventura come preparatore dei portieri. L’entusiasmo è sempre lo stesso, ad aprile prossimo compirò 45 anni, un bel traguardo”.
Ricorda la partita di esordio in prima squadra?
“Certo. E’ stato Lucrezia-Sambenedettese, vincemmo 2 a 1, era il campionato di Eccellenza. Per me fu una stagione importante, giocai praticamente tutte le partite, vincemmo il campionato. Avevo 18 anni, era la stagione 1994-95”.
Fra i tanti ricordi, quale tieni più a cuore?
“I ricordi sono tanti perché la mia carriera è stata abbastanza lunga. Quello che mi porto dentro da tanti anni è lo scontro diretto Montecchio-Civitanovese, la vittoria in trasferta per 1 a 0 con rete di Manuel Cervellini alla penultima giornata ci regalò di fatto la promozione in Serie D. Era la stagione 1998-99, chiudemmo la stagione al Polisportivo battendo la Cagliese”.
E’ vero che quest’anno hai detto no alla Civitanovese?
“E’ vero, c’è stato un contatto, la società mi aveva chiesto disponibilità per dare una mano a Lorenzetti. Purtroppo era un po’ complicato far combaciare gli impegni. Io sono alla Futura 96 da quattro anni, quando sono arrivato ho subito un gravissimo infortunio, la società mi ha aspettato. Oramai la Futura è come una famiglia per me”.
Il calcio dilettantistico al tempo del coronavirus, come lo immagini?
“Con le giuste attenzioni si può arrivare in fondo. E’ chiaro, bisogna dimostrare grande maturità, rispettare tutto quello che viene chiesto. La voglia di giocare è altissima, c’è entusiasmo, si è visto nelle poche amichevoli che abbiamo fatto. C’è anche un po’ di curiosità per vedere come si possano applicare le regole. Con i tempi ristretti non c’erano altre soluzioni che la divisione della Promozione in tre gironi”.
La Civitanovese è la squadra da battere del girone C di Promozione?
“Sicuramente si. Al di la del blasone e della storia credo che sia la squadra che abbia fatto gli investimenti più grandi. Guardando i nomi della rosa la Civitanovese è la stragrande favorita. Come ogni anno però bisogna fare attenzione alle sorprese, ci sono altre squadre che si sono attrezzate abbastanza bene, penso al Potenza Picena, qualcuno dice il Trodica. Vincere è sempre difficile”.
La Futura 96 che campionato dovrà fare, quali sono i vostri obiettivi?
“Il nostro obiettivo è quello di mantenere la categoria. Non ci possiamo permettere di alzare la cresta. Siamo una piccola società, che comunque lavora bene. E’ stato bello vedere che sono rimasti i pezzi migliori dell’anno scorso, Cingolani, Marozzi, Islami. I giovani che abbiamo preso hanno destato una buona impressione nelle amichevoli. E poi abbiamo un bravissimo allenatore. C’è ottimismo, siamo pronti a partire”.