Ci sarà ripartenza? Giostra (Audax Pagliare): "Fermiamoci...è meglio"
Lo storico dirigente pagliarano non crede ci siano le condizioni per partire. Si rischia di perdere la passione e si mette a repentaglio il lavoro, oltre alla salute delle famiglie. Meglio fermarsi
Non mancano certo i problemi in questo difficile inizio di stagione nei campionati dilettantistici regionali. Con l’Eccellenza che ha disputato la seconda giornata, provando a superare le difficoltà e le limitazioni imposte, adeguandosi anche alla totale assenza di pubblico, entro la fine del mese dovrebbero ripartire anche gli altri campionati.
In considerazione degli impianti e dell’organizzazione generale delle società, in particolare per gestire i protocolli sul Covid-19, ci rendiamo conto che non sarà un passaggio facile quello che ci apprestiamo a vivere a partire dal 25 Ottobre. Per il campionato di Seconda categoria abbiamo sentito l’opinione di Filippo Giostra (foto), direttore sportivo dell’Audax Pagliare.
“Sono nel calcio da una vita, ma una situazione del genere non l’avevo mai vissuta, sono troppi i problemi e le criticità da affrontare e non nego che sto perdendo l’entusiasmo. L’organizzazione di un’amichevole senza pubblico o di un semplice allenamento serale, sta diventando un percorso ad ostacoli che non so fino a quando si riuscirà a portare avanti. La pandemia è pericolosa e i rischi che si corrono sono probabilmente troppo elevati, gli stessi calciatori non sono nella condizione mentale di affrontare tutto questo processo. E’ concreto il rischio di mettere a repentaglio la salute delle famiglie, per non parlare dei problemi legati ai posti lavoro che valgono sempre molto di più di un torneo di calcio. Ritengo opportuno un confronto con la Federazione e, per quanto mi riguarda, credo che posticipare di qualche mese l’inizio dei campionati sia il male minore. Vediamo come evolve il Covid-19 e dopo Natale ne riparliamo con maggiore tranquillità. Ora il solo fatto che per poter passare un attimo a vedere gli allenamenti, bisogna registrarsi, misurarsi la febbre e mantenere le distanze, già toglie tutto l’entusiasmo. Per non parlare poi degli spalti vuoti, vedere i campi sportivi deserti è una sensazione difficile da digerire. Facciamo una bella cosa: fermiamoci...è meglio per tutti!”