Si parte il 24 ottobre ma non sono da escludere iniziative clamorose
Pareri discordi tra i dirigenti delle società. Ne abbiamo raccolti alcuni
Non è una serata come tutte le altre questa per i dirigenti delle società calcistiche marchigiane, inutile negarlo. Dopo alcuni giorni nei quali molti sodalizi, in accordo con i loro tesserati avevano deciso di sospendere gli allenamenti, nel tardo pomeriggio il Comitato Regionale ha comunicato i calendari dei campionati dalla Promozione alla Seconda categoria.
Fino a quando da Roma non ci saranno comunicazioni diverse, a livello di Ministero dello Sport e FIGC, tutto rimane inalterato e il 24 ottobre inizierà la stagione agonistica. Chiaramente come sempre accade, le opinioni sono molteplici, ne abbiamo raccolte alcune:
Il sentimento prevalente è lo stupore, perché quasi tutti erano consapevoli che si doveva partire, ma molti attendevano un posticipo di qualche settimana, al fine di valutare più accuratamente la situazione. Fatalista ad esempio il presidente del Chiesanuova Luciano Bonvecchi: “Dopo che sono stati stilati i gironi era inevitabile che arrivassero i calendari. In questa situazione non invidio i vertici del Comitato, purtroppo credo che ogni decisione rischia di venir accolta con scetticismo. Ora tutto dipenderà dall’evoluzione del virus, speriamo che sia contenuta, ma certo che in queste condizioni assisteremo ad un campionato pieno di incognite e di complicazioni”.
Più arrabbiato il presidente del Piane MG Domenico Cotini: “A volte penso che i nostri dirigenti vivano sulla Luna. L’ho detto anche nei giorni scorsi, giocare in queste condizioni è impossibile! I ragazzi non vengono più al campo perché hanno paura per loro e per le loro famiglie e non se la sentono di mettere a rischio il posto di lavoro. In una condizione come quella attuale il calcio passa in secondo ordine. Voglio sentire anche gli altri dirigenti, ma sul momento penso che noi non giocheremo, vedremo cosa accadrà, ma certo non sarò io a costringere i ragazzi a rischiare la salute”.
Anche il direttore sportivo dell’Elfa Tolentino Biagio Micari trova inopportuna questa partenza: “Credo che in mancanza di certezze in merito ai protocolli da seguire, la salute resti il bene primario da tutelare, pertanto ritenevo più logico un blocco dei campionati in attesa di ulteriori sviluppi. Per quanto ci riguarda credo che rimarremo fermi, poi la prossima settimana ci confronteremo tra noi e con le altre società per decidere una linea comune da seguire. Non escludo iniziative clamorose!”.
Più sfumato, ma comunque per questo non meno fermo il parere del presidente della Futura 96 Fausto Rogante, e del dirigente dell’Avis Arcevia Massimo Gelsi, entrambi avrebbero gradito un posticipo di almeno qualche settimana, se non addirittura uno spostamento a gennaio. Ora la situazione è talmente delicata che si fa fatica a capire come muoversi. Resta comunque indiscutibile che si andrà incontro a rischi elevati che forse sarebbe meglio evitare.
Un’opinione condivisa anche dal presidente del Monserra Massimo Filipponi: “Si stanno profilando delle condizioni molto negative, in due giorni a livello nazionale i positivi ai tamponi sono raddoppiati, non credo sia il momento migliore per avviare la stagione. A mio giudizio siamo già ben oltre le condizioni per svolgere con un minimo di regolarità il campionato. Forse aspettare qualche settimana poteva aiutare”.
Anche il presidente del Castel di Lama Luigino Alesi avrebbe aspettato un pochino: “Forse un posticipo di un altro paio di settimane poteva aiutare a definire meglio la situazione, ma sono del parere che prima o poi bisognava iniziare, rispettando le regole dettate dalla Federazione. Abito a due passi e sono spesso in Abruzzo per lavoro, li i campionati sono iniziati e stanno andando avanti senza grossi intoppi. Invito tutti ad essere un pochino fiduciosi, il calcio è vita e potrebbe anche aiutarci a superare questo brutto periodo e darci un nuovo slancio”.