D'Annibali: "Va definita la quarantena. Il Telusiano ha ragione"
Il responsabile della squadra portoelpidiense si associa all'appello della società sangiustese
PORTO SANT’ELPIDIO. Riceve apprezzamento la lettera inviataci dal Telusiano Calcio, che abbiamo pubblicato oggi sul nostro portale. Il punto di vista della società sangiustese ha incontrato il favore di di diverse società, tra queste, abbiamo voluto dare spazio alle riflessioni di Gianluca D’Annibali della Vis Faleria.
“Oggi dopo aver letto il pezzo sul vostro sito, ho chiamato il presidente del Telusiano per dare il mio incondizionato appoggio e la mia approvazione per quanto espresso nella lettera che avete pubblicato. Anche noi, come tutte le altre società, sono oramai 20 giorni che attendiamo una risposta all’unica domanda che avevamo posto al Comitato Regionale, in merito all’applicazione della quarantena. I nostri tesserati ci chiedono maggiori informazioni e noi puntualmente siamo costretti a ripetere che stiamo aspettando dei chiarimenti. Se rispettando determinate regole, si evita che finisca in quarantena l’intero gruppo squadra, i ragazzi sarebbero anche disponibili a rischiare e si potrebbe almeno iniziare a giocare. Per altro l’impianto di Porto Sant’Elpidio, omologato per la Serie D, dispone di spogliatoi grandi che ci consentirebbero di muoverci con discreta tranquillità.
Invece non abbiamo mai avuto nessun tipo di risposta, le nostre richieste sono rimaste lettera morta, ed addirittura sul Comunicato Ufficiale n° 46, veniamo informati che il primo posticipo (quello di una settimana) è necessario per consentire a tutte le società di adeguarsi al protocollo. Quando lo abbiamo letto, abbiamo pensato che fosse uno scherzo. Non esiste nessuna società tra Prima e Seconda categoria che non stia osservando il protocollo anticovid. Siamo persone serie e le nostre società non sono composte da sprovveduti: tutti fanno le sanificazioni, tutti hanno istituito i percorsi, si rispettano i distanziamenti, ovunque c’è a disposizione il gel disinfettante, si rispettano le procedure per le docce e si evitano gli assembramenti. L’unica cosa che ancora non è chiara, e che nessuno si degna di spiegarci, è la reale applicazione delle eventuali quarantene. Ci sembra una domanda legittima, ma evidentemente stiamo chiedendo troppo”.