Galiè: "Per ripartire indispensabili finanziamenti a fondo perduto"
Il DG del Grottammare vede solo attraverso l'intervento del Governo e della FIGC la possibilità di andare avanti per il calcio dilettantistico
GROTTAMMARE. Il calcio dilettantistico sta vivendo un momento del tutto nuovo e molto difficile. Non era mai successo a nessuno di vivere un periodo così lungo di totale astinenza, dal pallone e dai campi di calcio. Il Covid-19 ha cambiato le abitudini e le consuetudini anche nell’ambiente sportivo, dove si inizia a guardarsi intorno per cercare di capire cosa fare e come muoversi. Il campionato di Eccellenza, tra quelli di ambito regionale, dovrebbe essere il primo a ripartire, ma sul come farlo, con quali accorgimenti e in che tempi, non ci sono ancora certezze. Insieme al Direttore Generale del Grottammare Alceo Galiè (foto), abbiamo provato a fare una panoramica sull’attuale situazione.
Innanzitutto Direttore come sta vivendo questo strano periodo senza calcio giocato?
“Non nego di essere molto preoccupato. In questo periodo di sosta poco è stato fatto e quasi nulla è cambiato. Tremo al pensiero di dover ricominciare in condizioni precarie dal punto di vista sanitario, economico e anche fisico”.
Quando pensa che potrà avvenire realisticamente la ripresa dell’attività agonistica nel campionato di Eccellenza?
“Da quanto sappiamo il Campionato dovrebbe ripartire il 10 Gennaio prossimo, come hanno già da tempo deciso. Temo però che dopo poco tempo saremo costretti a fermarci di nuovo per le troppe gare che saranno rinviate a causa del Covid-19. Non voglio essere un cattivo profeta, ma al momento non mi sembra di vedere grandi novità rispetto al periodo in cui si decise di fermarsi”.
Cosa ha fatto la squadra in questo periodo di pausa forzata?
“Per ovvi motivi, solo lavoro a casa su programmi preparati con dedizione e competenza dal nostro Staff Tecnico. Percorsi mirati ma inevitabilmente parziali e insufficienti a far mantenere ai ragazzi una condizione atletica ottimale, specie nella nostra situazione. Non abbiamo tesserati a tempo pieno, visto che la nostra rosa è composta (per fortuna della Società) solo da calciatori che lavorano o studiano, e che quindi in questo momento fanno fatica a conciliare la vita di tutti i giorni con l’attività sportiva”.
Nel caso i tempi di ripartenza dovessero slittare ancora, cosa propone per dare un senso alla stagione?
“Credo che l’unica soluzione sia quella di chiuderla e finirla qui. La stragrande maggioranza delle 12.000 società della LND, a causa delle conseguenze economiche dovute al Covid-19, non possono più permettersi un Campionato di Eccellenza regionale senza adeguati aiuti economici. Fatta eccezione probabilmente per 3 o 4 realtà in ogni regione, che hanno a disposizione dei budget faraonici, tutto il resto va avanti con grande difficoltà. Ora più che mai è indispensabile la creazione di un fondo perduto, finanziato dal Governo e dalla FIGC che presiede e gestisce il mondo dorato ed il super professionismo della Serie A”.
Con la riapertura del mercato pensate di fare qualcosa e ci sono calciatori che hanno manifestato l’intenzione di smettere o cercare altre sistemazioni?
“Sinceramente la riapertura del mercato è l’ultimo dei nostri pensieri. Le poche disponibilità che abbiamo ci servono per tamponi, sanificazione varie e per tenere in piedi tutta la struttura organizzativa societaria. Possiamo affermare con orgoglio che dopo anni di sacrifici finanziari, passione e, lasciatemelo dire, anche competenza, siamo riusciti a costruire qualcosa di importante per tutti i nostri ragazzi. Ora teniamo duro per non rovinare tutto”.