Svincolo, l'allarme di Romagnoli: "Si rischia di smantellare i vivai"
Il presidente del Tolentino boccia il decreto del Governo: si ridurranno gli investimenti, un danno per i giovani
A proposito dell’abolizione per decreto del vincolo sportivo, si registra la dura presa di posizione del presidente del Tolentino, Marco Romagnoli (foto), che ha parlato di «grande equivoco del ministro e colpevole silenzio degli inetti». Con ciò riferendosi al fatto che, come è prassi ricorrente e consentita, dai 17 anni di età i giovani calciatori sottoscrivono l’accordo con il quale si vincolano a proseguire la crescita calcistica con la squadra di appartenenza che, salvo diversi accordi, dura sino ai 25 anni. «Considerandola una limitazione della libertà dell’atleta, Spadafora ha fatto approvare – scrive Romagnoli – un decreto rendendo questo vincolo soltanto annuale. E se è vero che il vincolo crea un rapporto a volte pesante per il calciatore, è anche vero che questo sistema ha consentito la crescita di molti ragazzi nei vivai dilettantistici. Con il nuovo vincolo annuale le società smetteranno di investire sui vivai sapendo di non potersi più avvalere dei loro calciatori. Verrebbero anche meno i premi di preparazione e si potrà contare solo sulle quote che versano le famiglie. Considerando che quasi tutte le gestioni presentano già ora un saldo negativo, il rischio concreto è che dallo smantellamento dei vivai emergerà una suddivisione classista dei giovani e si registrerà un notevole abbassamento degli investimenti con decadimento della qualità dell’offerta formativa. Ci sarà insomma una selezione, non basata sulle qualità tecniche dei ragazzi ma sulle capacità reddituali delle famiglie. Nessuno ha pensato di aprire un tavolo con i rappresentanti delle società. Siamo sicuri che sarebbe uscita una proposta forte e davvero migliorativa. Chiediamo quindi al ministro e alle forze politiche di tornare sulla questione, per aprire una concertazione reale per evitare che a pagare il reale costo dell’abolizione del vincolo siano proprio coloro che dovrebbero essere tutelati».
(FONTE: IL RESTO DEL CARLINO)