ATLETICO ASCOLI. Mauro Iachini: "Il Covid stravolge il nostro lavoro"
Il Preparatore Atletico della prima squadra, nonché Responsabile Organizzativo del Settore Giovanile, spiega le difficoltà portate dalla pandemia
ASCOLI. La pausa forzata, sta mettendo a dura prova la condizione atletica e psicologica degli atleti, chiamati ad allenarsi senza lo scopo della partita, ma soprattutto senza una data ipotetica. Il lavoro dei tecnici e dei preparatori atletici diventa fondamentale, ma davvero complicato da svolgere, visto che non c'è una regolarità di calendario. Ad ammetterlo è anche il Preparatore Atletico dell'Atletico Ascoli, Mauro Iachini: “Le lunghe pause a livello dilettantistico non sono facili da gestire. Con la mancanza dell’obiettivo della gara, non è semplice mantenere un’intensità importante. Abbiamo lavorato sempre bene, ma una cosa da sottolineare sono le possibili quarantene e positività, che costringono i ragazzi a stare in casa diversi giorni. Quando si ritrovano al campo, pur con lavori personalizzati a casa, c’è la necessità di rimodulare il lavoro per rimetterli a pari con il resto della squadra. La condizione non è facile, ma le squadre sono tutte sullo stesso piano, quindi nessuno parte avvantaggiato. Noi comunque cerchiamo di lavorare con lavori personalizzati che possano portare i ragazzi ad avere una condizione accettabile alla ripartenza. Certo che questo susseguirsi di date ipotetiche non agevola sicuramente il lavoro - ha dichiarato Iachini - gli ultimi due anni sono stati devastanti dal punto di vista psicologico, un po’ per tutti. Lo scorso anno allenarsi 4/5 mesi senza un obiettivo prefissato non è stato assolutamente semplice. Quest’anno sembrava potesse andare tutto per il verso giusto e poi siamo ritornati in questa situazione, che non agevola il lavoro mentale. I giovani sono quelli che subiscono di più la situazione: sono fragili mentalmente e mollano con molta facilità. C’è da fare con loro un lavoro sulla fiducia e sulla continuità. Devono credere nei loro mezzi, nelle loro possibilità e non devono abbandonare l’attività sportiva".
Il piccolo vantaggio dell'Atletico Ascoli è quello di avere in programma la finale di Coppa Italia contro il Fossombrone, il prossimo 30 gennaio. Un appuntamento che inizia a mostrare uno spiraglio di luce per la ripresa dell'attività.
"La partita di Coppa ha condizionato notevolmente l’andamento degli allenamenti, perché è una partita importante, alla quale dobbiamo arrivare dal punto di vista fisico, mentale e organizzativo tecnico e tattico - sostiene Iachini - il fatto che la data sia cambiata un paio di volte ha contribuito a cambiare spesso quella che è stata la programmazione degli allenamenti. Averla però come obiettivo imminente fa sì che i ragazzi possano allenarsi bene e con sacrificio, come fanno da inizio anno. Per noi è una partita fondamentale che non possiamo assolutamente sbagliare".
Non solo prima squadra, ma anche settore giovanile per Mauro Iachini, che in società riveste i panni del Responsabile Organizzativo. Proprio i giovani stanno pagando lo scotto maggiore a livello sportivo e sociale, di questa pandemia.
"In qualità di responsabile del settore giovanile dell’Atletico Ascoli ho vissuto in prima persona questa fase di pandemia che ha provocato dei danni psicologici importanti verso i ragazzi, non solo a livello sportivo ma anche scolastico. I ragazzi sono quelli più penalizzati da questa situazione perché non possono svolgere quello che è il loro sport preferito. Negli ultimi anni lo hanno fatto con una grande discontinuità, che non gli ha permesso di esprimersi al meglio e di continuare il percorso di crescita che si fa nei settori giovanili - conclude Iachini - abbiamo notato diversi ragazzi demoralizzati e abbiamo dovuto lavorare molto dal punto di vista psicologico per fargli recuperare la fiducia in loro stessi. Hanno bisogno di tornare a gioire a confrontarsi con gli altri perché queste continue interruzioni non hanno fatto bene né a loro e né alle società sportive. Dobbiamo continuare a dare il nostro sostegno ai ragazzi che sono il presente e il futuro della nostra società. Dobbiamo farli continuare a credere ai loro sogni e che attraverso lo sport potrà esserci una ripresa generale”.