SAMB verso il fallimento! Tre gli scenari (con l'incubo Dilettanti)...
Parte oggi l'istanza di fallimento della Sambenedettese (Serie C, girone B). Il presidente Domenico Serafino (foto) da Milano chiede tempo via email ma il... tempo è scaduto. Sono 4-5 aziende che vantano crediti, oltre ai giocatori.
La Samb è alle prese con l’ennesima crisi degli ultimi venti anni. Resta da vedere cosa potrebbe accadere nell’immediato futuro e in quello a medio termine. Sulla società pesa la spada di Damocle del deferimento della procura Federale per mancati pagamenti.
Già certa la penalizzazione: sicuri almeno 5 punti in meno che potrebbero salire con ogni probabilità a 6. Chiaro che la classifica prenderà una diversa connotazione, fermo restando che la squadra decida di continuare a scendere in campo fino al termine della stagione. Le parole di Montero e quelle di Maxi Lopez a nome della squadra, sembrano andare in questa direzione. Ed è un bene per il futuro della Samb che la squadra scenda in campo fino alla fine, nonostante i debiti sportivi (si vocifera ben oltre 1,5 milioni di euro in stipendi e contributi a calciatori e staff) e quelli commerciali (anche qui da quantificare ma che non sembrano di poco conto) che continuano a crescere.
FALLIMENTO PILOTATO. Il termine tecnico è sbagliato perché con il nuovo diritto sportivo non esiste più questa formula. Ma la Samb per poter conservare la categoria ha i tempi realmente strettissimi. Entro il 20 giugno serve infatti trovare una struttura societaria che abbia l’ok del sindaco, disposta a subentrare e ad accollarsi i debiti sportivi: passaggio quest’ultimo determinante per l’iscrizione al campionato con relativo acquisto del titolo sportivo della Samb che andrebbe all’asta. Quelli commerciali resterebbero alla proprietà di Serafino che sarebbero in parte garantiti con la vendita all’asta del titolo sportivo. Scenario ipotetico ma di difficile realizzazione perché trovare imprenditori pronti, nel giro di poche settimane, a subentrare e mettere quella cifra subito risulta complicato.
RIPARTENZA NEI DILETTANTI. Non fanno ben sperare i precedenti delle squadre professionistiche marchigiane. L’Anconitana è ripartita dalla Prima categoria proprio qualche stagione fa, cosa accaduta allo stesso modo alla Fermana nel 2006. Proprio la Samb alcune gestioni fa ripartì dall’Eccellenza in sovrannumero pagando una cifra (50mila euro) richiesta dalla Lnd e proprio per questo la medesima soluzione al momento non sembra praticabile una seconda volta. Per l’inserimento in un campionato dilettantistico conteranno molto le decisioni della Figc marche ma soprattutto della Prefettura per le note questioni di ordine pubblico.
IPOTESI SUGGESTIVA: PORTO D’ASCOLI. Una soluzione sul piatto ci potrebbe essere, per garantirsi almeno l’Eccellenza o magari qualcosa in più. Ripartire con la matricola di un club cittadino che si “faccia capo” di coordinare la ripartenza. Avvenne così per l’Ancona che ripartì dalla matricola del Piano San Lazzaro e con Marinelli presidente. A San Benedetto questo ruolo potrebbe recitarlo il Porto D’Ascoli, società solida e ben strutturata che proprio domenica riprende il cammino in Eccellenza. Chissà se la società biancoceleste sia stata contattata o quanto meno se sia stata chiesta la disponibilità o la volontà di fare questo passo.