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Edizione provinciale di Ascoli Piceno


ESCLUSIVA. Il Presidente Massi: "Un trofeo per il nostro sogno!"

Gioie, paure e aneddoti di una stagione diversa dalle altre per il Porto d'Ascoli. Il tutto raccontato dall'artefice principale del successo. L'uomo che ha sempre creduto di potercela fare

PORTO D’ASCOLI. E’ entrata la storia in casa del Porto d’Ascoli. La storia con la esse maiuscola. Domenica pomeriggio quando a Jesi l’arbitro ha fischiato la fine della gara con il Fossombrone, si è infatti materializzata la Serie D per il sodalizio rivierasco. Un traguardo mai raggiunto prima e che forse molti avevano paura anche a menzionare, ma che ora è lì, certo, reale ed indiscutibile. Rappresentato da una Coppa che, per chi ha a cuore le sorti del Porto d’Ascoli, avrà sempre un valore affettivo inestimabile, più di ogni altro trofeo. Abbiamo avuto il piacere di parlare di questo e di altro con l’artefice massimo di questo successo. L’uomo che ci ha creduto più di tutti e che non ha mai perso la speranza di coronare il suo sogno: il Presidente Vittorio Massi.

“E’ vero, non mi sono mai arreso - esordisce il massimo dirigente - ed ho sempre avuto dentro di me la speranza di potercela fare, ma una volta davvero me la sono vista brutta”.
Ci parli allora della svolta di questo campionato.
“Eravamo a pochi minuti dalla fine a Monte San Giusto contro il Valdichienti. I padroni di casa erano in vantaggio e per noi si chiudeva ogni speranza di approdare agli spareggi. Mi sono seduto quasi rassegnato sui gradoni della tribuna ed ho visto il succedersi di qualcosa di incredibile. Mister Ciampelli si è girato verso la panchina ed ha chiamato in campo due ragazzi, entrambi provenienti dal nostro settore giovanile: Cinaglia ed Orsini. Sono stati proprio loro nel giro di pochi minuti a ribaltare il risultato ed a lanciarci verso una serie di successi. Sono stati dei momenti che credo difficilmente dimenticherò nella mia vita”.
Nonostante il successo restavate sempre indietro in classifica. Come mai tanta sicurezza?
“Non lo so. Sono quelle cose difficili da spiegare. Il Valdichienti restava sempre due punti avanti a noi, ma nel viaggio di ritorno confidai ai più stretti collaboratori la mia certezza. Questo campionato lo vinciamo noi!”.

Nel girone di ritorno di questo mini torneo avete compiuto delle vere e proprie imprese, certamente difficili da pronosticare.
“Racconto un piccolo aneddoto. Prima della gara con l’Atletico Gallo, ero a tavola con un grande uomo di sport come il nostro preparatore dei portieri Francesco Terrani. Un vincente straordinario che può vantare una serie di successi da far invidia a molti. A Francesco confidai le mie buone sensazioni ed il percorso che dovevamo fare: riprenderci i tre punti con Valdichienti ed Atletico Ascoli e la Coppa con il Fossombrone. Non era uno scherzo, non sarebbe stato facile, ma sapevo che avremmo dato il massimo perché il sogno diventasse realtà”.
E’ stato un campionato diverso dagli altri, molto breve, estremamente emozionante e ricco di derby. Come lo ha vissuto?
“E’ stata molto brillante l’idea di fare due gironi. Ha dato un pathos incredibile, rendendo ogni gara assolutamente determinante. Colgo l’occasione per ringraziare di tutto questo il presidente Ivo Panichi ed il suo vice Gustavo Malascorta. Due grandi dirigenti che hanno anche avuto la capacità di sopportarmi in questi ultimi mesi, quando ho sempre spinto per una riapertura del campionato, obiettivamente anche quando era impossibile che ciò avvenisse. Con l’approdo in Serie D, l’unica cosa che davvero mi rammarica è non poter avere come punti di riferimento due dirigenti come loro”.
Narrano le cronache di una sua richiesta insistente fatta al Comitato Regionale. Ce ne vuol parlare?
“Ho sempre chiesto quale fosse il premio. Volevo sapere se per la vincente del campionato di Eccellenza era prevista una Coppa. Ad un certo punto ero talmente sicuro di vincere che volevo un trofeo da alzare con i miei ragazzi, un qualcosa di tangibile che restasse a futura memoria”.

La Coppa c’era e vi è stata consegnata. Ora come la utilizzerete?
“E’ in bella mostra nella nostra sede. Ieri c’è stato un momento davvero toccante quando tutti i bambini della nostra Scuola Calcio sono passati ad ammirarla. Tutti hanno voluto toccarla, farsi una foto, alcuni talmente piccoli che per baciarla si sono dovuti alzare sulle punte dei piedi. Attimi commoventi che ci ripagano degli sforzi fatti e ci fanno credere ancora in un futuro per questo sport. Oggi intanto si replica con altre Associazioni locali. Tutta Porto d’Ascoli, giustamente, deve essere parte di questo storico successo”.
Lei ha accennato agli sforzi. In un anno come questo non deve essere stato semplice portare avanti la società. Come siete riusciti nell’impresa?
“Ora possiamo dirlo: abbiamo fatto un miracolo. Oltre a tutti i collaboratori sul campo e sulla struttura che ringrazio di cuore, alla fine a livello dirigenziale siamo rimasti praticamente in tre. Io, spalleggiato da mio fratello Fausto con la nostra azienda di famiglia (Saxa srl), un grande esperto di calcio come Gigi Traini ed il nostro impagabile segretario Sandro Marucci. Insieme ed in sintonia siamo riusciti a trovare le energie per andare avanti e non mollare. La pandemia, ma non solo quella, ci ha portato via quasi tutti gli sponsor, ma nonostante le difficoltà ed i problemi non ci siamo mai tirati indietro ed alla fine crediamo di aver meritato la giusta ricompensa”.
Come siete riusciti a gestire il lungo periodo senza calcio, cercando di venire incontro alle esigenze di tanti ragazzi?
“Non ci siamo mai nascosti. Non abbiamo mai girato la testa dall’altra parte. Ci abbiamo sempre messo la faccia ed i ragazzi questo lo hanno capito. Pur tra mille sacrifici abbiamo sempre cercato di non far mancare mai nulla ai nostri tesserati. I calciatori sono sempre stati tranquilli e nel momento del bisogno hanno dato il massimo e forse qualcosa di più. Di questo li ringrazio con tutto il cuore. Ne abbiamo alcuni anche con nomi altisonanti, ma tutti hanno lottato con lo stesso ardore e la stessa volontà. Alla fine ci hanno regalato una grande felicità”.

Ce lo dica sinceramente: le fa un pochino paura questa Serie D?
“E’ certamente qualcosa di nuovo, ma noi veniamo da lontano e siamo abituati a combattere. In fondo siamo gli stessi della finale di Capodarco. Il nucleo storico è sempre lo stesso. A tal proposito la prima telefonata di congratulazioni, tra le lacrime, me l’ha fatta il grande Ernesto Pezzuoli, sempre uno di noi. Sono convinto che faremo bene anche in una categoria superiore, siamo una società sana che saprà organizzarsi al meglio anche per una stagione storica come sarà certamente la prossima”.
Vi state già muovendo in vista del prossimo campionato, oppure farete qualche giorno di meritato riposo?
“Mercoledi sera allo Chalet 'Da Luigi' avremo la cena di saluto con tutta la prima squadra. Successivamente io, Gigi e Sandro ci siederemo per iniziare la programmazione, ma già sappiamo benissimo come andrà a finire. Gigi Traini non si ferma mai, sarebbe impossibile bloccarlo. Sicuramente starà già allacciando rapporti e contatti in vista del mercato. Per quanto mi riguarda ho già provveduto ad acquistare gli attrezzi per una palestra interna ad uso esclusivo dei nostri atleti. Noi siamo fatti così, è questa la nostra forza”.
Oltre a quei minuti fatali di Monte San Giusto, cosa resterà di questa vittoria nella testa del Presidente Vittorio Massi?
“Tanti momenti, tanti piccoli episodi, ma ne cito uno che mi sembra emblematico. Domenica scorsa sono stato orgoglioso di vedere arrivare a Jesi due pullman pieni di nostri giovani tifosi, tutti vestiti di arancione. Alla Questura locale che chiedeva informazioni ho risposto che nessuno avrebbe creato problemi, i ragazzi erano lì per tifare la loro squadra. Prima, durante e dopo la gara hanno tenuto un comportamento impeccabile, tanto che in serata ho ricevuto un messaggio di ringraziamento da parte delle Forze dell’Ordine. L’atteggiamento di questa bella gioventù mi fa ben sperare per il futuro di tutti noi. Il Covid in alcuni casi può aver accentuato le cattiverie, ma sono portato a pensare che sia riuscito anche a riportare a galla i valori importanti della nostra vita: l’amicizia, la solidarietà, la partecipazione. Grazie a tutti questi meravigliosi ragazzi. Il Porto d’Ascoli sarà sempre accanto a loro!”.
Nella foto: mister Ciampelli, il presidente Massi ed il diesse Traini

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  Scritto da La Redazione il 22/06/2021
 

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