La Samb di Renzi è iscritta in Serie D!
Roberto Renzi e la sua As Sambenedettese potranno disputare il prossimo campionato di Serie D, girone F. È quanto ha deciso la Federazione Italiana Giuoco Calcio al termine di una lunga riunione seguita alla decisione della commissione che aveva valutato, ieri pomeriggio, la domanda di iscrizione avanzata da Renzi nella mattinata di lunedì. In quell’occasione, l’imprenditore romano aveva depositato il versamento dell’assegno circolare a fondo perduto da 350mila euro, così come la quietanza del pagamento dei contributi da 332mila euro. Inoltre aveva allegato un piano triennale con radicamento sul territorio tramite il settore giovanile e quindi un business plan di rientro per i prossimi anni, con costi e conseguimento dei risultati sportivi. Per la Federazione è bastato: ora Renzi potrà costruire il club e affrontare la Serie D, dopo aver speso qualcosa come 2 milioni di euro. A questo punto, mancano soltanto i 146mila euro spettanti ai calciatori che, ad aprile, si erano decurtati lo stipendio, nonché i 50mila di tassa e fideiussione. E proprio a questi 196mila è legata l’unica clausola imposta dalla Figc e comunicata ieri tramite pec a Roberto Renzi: l’iscrizione dovrà necessariamente passare, come è ovvio, dal pagamento di quella somma. Ma a questo punto, dopo aver sborsato qualcosa come due milioni di euro, è difficile immaginare che Renzi si perda – di nuovo – per una spesa minima rispetto a quella già sostenuta. Sia i 146mila euro che la tassa da 50mila, poi, dovranno essere depositati entro domani 16 settembre alla Commissione Interregionale. Dunque, si sta per chiudere un’estate senza precedenti nella storia del club e forse del calcio italiano, combattuta nelle aule dei tribunali e che ha visto una serie continua di colpi di scena a cominciare dal fallimento del club di Domenico Serafino. Ora, Renzi dovrà chiarire il motivo per il quale è saltata l’iscrizione al professionismo e come mai il pagamento dei contributi non era stato possibile il 28 giugno ma lo è stato il 9 settembre. E soprattutto c’è da capire come influirà l’inchiesta avviata dalla Procura di Ascoli e dalla Guardia di Finanza sul futuro del club, con gli inquirenti che nei primi giorni di agosto hanno visitato la sede societaria. Quello che è certo, poi, è che Renzi ha speso finora 2 milioni di euro per non iscrivere la Samb in Serie C e anzi tentare di farlo in Serie D. Il conto è presto fatto: 350mila euro di fondo perduto, 332mila di contributi, 540mila per l’asta, 600mila di stipendi e contributi, 200mila per gli stipendi di giugno. Nel frattempo continuano le beghe legali. Bucci (che pure ha poche speranze di tornare in pista) ha richiesto di vedere «tutta la documentazione con la quale è stato dato avvio al nuovo procedimento, allegati compresi».
(FONTE: IL RESTO DEL CARLINO)