Oltre 1.800 persone sfollate dal sisma del 2016 sono tornate a casa
Il presidente della Regione Acquaroli ha annunciati i dati della ricostruzione dell'ultimo anno
Sono 1.821 le persone del cratere marchigiano che sono tornate nelle loro abitazioni ristrutturate, dopo che erano risultate sfollate a causa del terremoto che nel 2016 ha investito tutto il centro Italia. Persone che quindi non usufruiscono più del Cas (Contributo di autonoma sistemazione), alleggerendo anche le spese di gestione dell’emergenza sisma. E’ stato il presidente delle Regione Francesco Acquaroli, insieme agli assessori Guido Castelli (Ricostruzione), Giorgia Latini (Cultura) e Stefano Aguzzi (Protezione Civile) ad annunciarlo in occasione di una conferenza stampa che si è tenuta nei giorni scorsi sul tema “La nuova fase della ricostruzione”.
Stando a quando riferiscono i vertici regionali nell’ultimo anno c’è stata un'accelerazione nel sistema della ricostruzione privata, grazie alle semplificazioni normative avviate dal Commissario straordinario Giovanni Legnini: 3.137 pratiche in più presentate sulle 11.829 totali in cinque anni (+36%). Le Marche, ricorda la Regione, ha subito il 61% del danno complessivo derivante dal sisma (che ha coinvolto anche Abruzzo, Lazio e Umbria), riguardando il 40% del territorio regionale, tre province, 86 comuni. Sono attese 34.000 le pratiche di ricostruzione ancora attese per 46.000 edifici danneggiati complessivamente.