Capitan Tassi: "Torneo equilibrato ma questa Cagliese può far bene"
L'attaccante giallorosso spera che quanto prima la sua squadra possa tornare in quelle categorie che la videro protagonista
CAGLI. E’ senza alcun dubbio una delle squadre che hanno scritto la storia del calcio nella nostra regione. Quel primo posto in classifica, dopo le prime cinque giornate, può far sognare i suoi sostenitori. Parliamo ovviamente della Cagliese, club di grande blasone, saldamente in testa al girone A di Prima categoria. Abbiamo avuto il piacere di sentire l’opinione di Francesco Tassi (foto), attaccante e capitano dei giallorossi.
Allora capitano cosa vuol fare questa Cagliese?
“Vogliamo far bene, lasciare un segno, lottare per obiettivi importanti. Dopo alcuni anni di difficoltà finalmente stiamo riassaporando delle soddisfazioni e speriamo di poter concretizzare qualcosa d’importante entro il prossimo anno che sarà quello del centenario”.
Una piazza storica nel panorama calcistico regionale, si sta riaccendendo la passione?
“Assolutamente si, vincere aiuta a vincere e crea entusiasmo anche tra i nostri sostenitori. Questa è un luogo che conosce il calcio, sa apprezzarlo e speriamo che quanto prima possa tornare in quei palcoscenici che l’hanno visto protagonista in passato. Lo meriterebbero tutti: la città, i tifosi ed in primis la società, che non ci fa mancare nulla e vive con grande passione quello che facciamo”.
Voi, mi sembra, che stiate facendo comunque del vostro meglio.
“Noi ce la mettiamo tutta, anche chi come me non è più giovanissimo, ma è tornato alcuni anni fa a vestire il giallorosso, insieme ad altri amici, per risollevare le sorti di un club al quale siamo tutti molto legati. Questo è un campionato equilibrato, tutte le gare sono sul filo del rasoio e talvolta basta un dettaglio per girare il risultato. Alla fine vincerà chi sbaglierà di meno e peseranno notevolmente gli infortuni”.
Ecco a questo proposito, come state gestendo quella che a questo punto sembra un’emergenza generale?
“Anche noi come tutte le altre squadre abbiamo delle difficoltà, mancano sempre 2/3 elementi ogni partita, io stesso ho saltato delle gare per dei problemi. Chiaramente conta molto la professionalità a livello di allenamento e di riabilitazione ed è determinante avere una rosa abbastanza profonda, in ultima analisi anche un pizzico di fortuna non guasta, come in tutte le cose”.
Nel prossimo turno farete visita al Montecalvo, che avversario pensate di trovare?
“Uno tosto e ben strutturato. La classica squadra di categoria che si salva tranquillamente e che potrebbe puntare anche ai play off. Una trasferta da prendere davvero con le molle che finirà per dare anche un valore più preciso a quello che noi attualmente stiamo facendo”.
Tu hai alle spalle delle ottime stagioni anche in categorie superiori, in questi ultimi anni di carriera che obiettivi ti poni?
“Io sono tornato nella squadra della mia città prima di tutto perché sono tifoso e voglio dare una mano. Peccato per i due anni persi a causa della pandemia, ma io dico sempre ai miei amici che mi piacerebbe tornare almeno dove c’è la terna arbitrale. Non so se sarà quest’anno, se sarà il prossimo per i 100 anni, se dovremo aspettare di più, ma voglio esserci quando alzando gli occhi vedrò i guardalinee ai bordi del campo. Ecco il mio sogno è vivere quel momento con la maglia giallorossa addosso e la fascia di capitano al braccio, sarebbe il coronamento della mia carriera di calciatore dilettante”.