Montecchio e K-Sport, un legame che si consolida: non solo nel calcio
La pandemia ha fatto emergere la necessità di tenere sotto controllo lo stato di salute in modo continuativo. È così che, nei mesi del lockdown, si è rafforzata ulteriormente la collaborazione tra la società K-Sport Montecchio e l’azienda K-Sport.
K-Sport, fondata dal montelabbatese Mirko Marcolini e da anni leader nel monitoraggio del settore sportivo, ha da poco prolungato per altri 3 anni il contratto che prevede la fornitura dei dati atletici a tutte le squadre di Serie A, con la Lega Serie A stessa che premia mese per mese l’MVP (il miglior giocatore) basandosi sul sistema di intelligenza artificiale sviluppato da K-Sport.
I ragazzi di Vallefoglia, in un progetto che vede coinvolti anche l’Università di Urbino ed i settori giovanili di Forsempronese e Fano Rugby, sono stati i primi a sperimentare le tecnologie wearable di ultima generazione. Un elettrocardiogramma continuo e non invasivo grazie alle magliette sensorizzate di K-Sport, che hanno consentito di raccogliere dati non solo durante l’attività sportiva ma anche durante le ore scolastiche, i momenti di svago ed il riposo notturno.
"I dati raccolti – spiega Marcolini – permetteranno per la prima volta al mondo di studiare i valori biometrici durante l’arco delle 24 ore, consentendo di caratterizzare realmente i parametri fisiologici ed individuare eventuali anomalie impossibili da rilevare durante controlli saltuari: un sistema automatico di allarme, direttamente collegato con famigliari e medici, porterà vantaggi incalcolabili sotto il profilo sanitario e della prevenzione".
Matteo Mariani, direttore generale del K-Sport Montecchio, sottolinea come "il lavoro di K-Sport da sempre si sposa perfettamente con i piani societari di potenziamento del settore giovanile, offrendo ai nostri ragazzi un supporto non soltanto sotto il profilo sportivo ma per una crescita a 360 gradi".
Un programma innovativo sostenuto in modo lungimirante anche dal primo cittadino di Vallefoglia: "Il connubio tra ricerca scientifica ed applicazioni pratiche – commenta il sindaco Palmiro Ucchielli – rappresenta la chiave del successo, siamo orgogliosi che progetti così innovativi nascano nel nostro territorio".
Un progetto che, se già da molti anni ha superato i confini nazionali, ora uscirà addirittura da quelli terrestri. Sì, perché le tecnologie di Marcolini saranno protagoniste di uno degli esperimenti annunciati da Virgin Galactic in occasionale del prossimo volo, battezzato Virtute-1. All’interno della navetta spaziale “Spaceship-2”, come annunciato durante la conferenza stampa di presentazione della missione, il colonnello ecosmonauta Walter Villadei indosserà una tuta che "rileverà tutti i miei dati biometrici in modalità wearable, cioè senza cavi ed elettrodi. Un esperimento molto interessante perché unisce stile e tecnologia tutta Made in Italy".
La tuta, chiamata Spacewear Smart Flight Suit 1, è infatti anche bella da vedere. Grazie a un design tutto italiano firmato dal fanese Marcello Azzoni è la prima di una serie di capi wearable e performanti che verranno studiati per il settore aerospaziale, destinati sia ad astronauti che a turisti dello spazio.