LA STORIA. Baro: "La mia battaglia contro il gioco d'azzardo"
Ex giocatore dell'Osimana, oggi ha ritrovato un lavoro, l'amore, la forza di ricostruire rapporti veri e la passione per il calcio
La forza di dire basta e riprendersi la vita. La storia di Leonardo Baro, 27enne ex giocatore dell'Osimana, deve mette in guardia altri ragazzi come lui caduti nella trappola del gioco d'azzardo. Difensore, nel 2019 ha lasciato il calcio per la dipendenza al gioco. Oggi s'è ripreso la vita, è tornato a giocare col San Biagio e racconta la sua vicenda al Corriere Adriatico.
"Da quando avevo 4 anni ho sempre sofferto i vuoti affettivi, le incertezze che la separazione dei miei genitori hanno portato. Nonostante questo ero un bimbo educato e generoso. Crescendo però, la mancanza dei punti di riferimento e la solitudine si facevano sempre più potenti".
Così ha riempito quel vuoto col gioco d'azzardo, iniziando con le scommesse già a 15 anni.
"Avevo costruito un legame mentale col gioco, come se fosse un miglior amico, un'ossessione che da forti scariche di adrenalina, ma anche sbalzi d'umore, difficoltà relazionali, insonnia, istinti suicidi. Giocavo perché sentivo il bisogno di giocare, ma più giocavo e più mi staccavo dalla realtà". Giocava fino a perdere anche 30mila euro in due giorni.
"Lavoravo in una tabaccheria, ci buttavo tutto lo stipendio".
La svolta il 13 novembre 2019 quando si è affidato al Reparto diagnosi cura e riabilitazione delle dipendenze di Rivolta D'Adda, in Lombardia. Da qualche mese è tornato ad Osimo, dove vive da solo e ha ritrovato un lavoro, l'amore, la forza di ricostruire rapporti veri e la passione per il calcio.
(FONTE: CORRIERE ADRIATICO)