Il sistema della pesca ancora in sciopero per il caro carburante
Le barche ferme costano, e così non si può andare avanti, questo il pensiero delle associazioni di categoria
Dopo alcuni tentativi di tornare a lavoro i pescatori a causa del caro carburante tornano in sciopero. Ad annunciarlo Francesco Caldaroni, presidente delle marinerie d'Italia e Apollinare Lazzari, presidente dell'associazione produttori pesca di Ancona. “Nelle Marche siamo di nuovo fermi – spiega Caldaroni – stessa cosa avviene in Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia, fatta eccezione per Mazara del Vallo”.
Sulla questione fa eco anche il presidente dell’associazione anconetana. “Nonostante le nostre proteste – dichiara Lazzari - il prezzo del gasolio superato 1,20 euro arrivando a nelle Marche 1,25 euro per la pesca. Così è difficile lavorare, siamo ancora in attesa di risposte da parte del Governo e da parte della Comunità europea. L'auspicio è che si trovi al più presto una soluzione, anche perché così non riusciamo ad andare avanti: siamo indietro con i mutui contratti con le banche per i lavori di ristrutturazione delle imbarcazioni necessari periodicamente, ma oltre a questo abbiamo spese fisse che dobbiamo onorare e che stiamo continuando a pagare come gli stipendi dei marinai e i contributi. Le barche anche da ferme costano”. (Fonte Ansa)