CUPRENSE. Lettera alla FIGC Marche per la gara a porte chiuse
Riceviamo e pubblichiamo una lettera che questa sera l’Asd Calcio Cuprense 1933 ha indirizzato al Presidente del Comitato Regionale FIGC Ivo Panichi, in merito alla decisone di far disputare la finale play-off a porte chiuse.
Oggetto: finale play-off 1^ cat. girone D (Azzurra SBT - Cuprense 1933)
Gentile Presidente, prendiamo atto della singolare e spiacevole circostanza che ci vede coinvolti nella gara in oggetto, programmata per domani 27/05/2023 ore 16:30. Con pec di oggi ore 17:35, apprendiamo dalla Società ospitante Azzurra SBT che, a causa dell'inagibilità dell'impianto sportivo "Ciarrocchi" di Porto d'Ascoli, la Questura ha disposto lo svolgimento della gara a porte chiuse, per questioni inerenti l'ordine pubblico. Quindi ci troviamo a meno di 24 ore, con una prevendita di tagliandi attiva da diversi giorni, a non poter avvisare tutti coloro che hanno acquistato il biglietto, pertanto crediamo che il problema ordine pubblico forse potrà manifestarsi, a tal proposito decliniamo qualsiasi responsabilità.
Ci pare quantomeno singolare che la società ospitante, essendo a conoscenza da alcune settimane che avrebbe disputato la finale play-off in casa, poiché classificata seconda in campionato, non si sia attivata in tempo utile a trovare una sede idonea per la disputa della gara in oggetto. (Ci piace segnalare che nella stessa situazione nel girone C di Prima categoria, la gara Camerino-Appignanese si disputerà presso l'impianto di San Severino Marche, perfettamente idoneo). Tanto più che l'impianto "Ciarrocchi" la settimana prima è stato negato al Petritoli, poichè non adeguato alla disputa di un'altra gara play-off, sebbene di categoria inferiore. Una sana giornata di sport dovrebbe essere fruibile da tutti, soprattutto con una squadra come la nostra piena di ragazzini del nostro settore giovanile, seguita da genitori, familiari e amici.
E' brutto pensare che ci sia stata una sorta di regia che ha portato a questa surreale circostanza, poiché a memoria non si ricordano finali a porte chiuse nemmeno durante la pandemia. Certo è che le società che non hanno un proprio impianto sportivo, prima di allestire squadre competitive dovrebbero pensare il luogo adatto dove esprimere il loro potenziale. Con la presente nel confermare la nostra adesione a qualsiasi decisione vorrete prendere, ci preme manifestare il nostro disappunto e con fermezza continueremo a tutelare i nostri diritti.