DANIELE AMAOLO. Il "Principe" della Serie D ha fatto l'impresa
La vittoria del campionato con il Pineto potrebbe proiettare il tecnico sangiorgese in una dimensione diversa ma assolutamente meritata
PORTO SAN GIORGIO. Sono giorni intensi quelli che sta vivendo Daniele Amaolo (nella foto di Andrea Iommarini), il mister di Porto San Giorgio che ha condotto in Serie C il Pineto. Una cavalcata inarrestabile quella della squadra abruzzese del presidente Silvio Brocco, che ha potuto giovarsi di tutta l’esperienza e delle capacità tecniche e umane del tecnico marchigiano.
Come sta trascorrendo mister questi giorni, dopo un così grande successo?
“Mi stanno chiamando tutti, l’eco della vittoria del Pineto si è esteso un pochino ovunque e sinceramente faccio fatica a star dietro a tutte le richieste. Tuttavia sono incombenze piacevoli, vincere è sempre un traguardo prestigioso, è un lusso per pochi e la dimostrazione che si è lavorato bene, quindi anche da un punto di vista professionale sono molto soddisfatto”.
Una società solida alle spalle, un presidente con grande entusiasmo, sono queste le basi del successo?
“Sono due aspetti fondamentali, ma non gli unici. Sono indispensabili dei buoni giocatori ed una organizzazione che non può lasciare nulla al caso, sia a livello tecnico, sia a livello dirigenziale. Diciamo però che avere un presidente come Silvio Brocco è già un punto di partenza notevole. Una persona straordinaria, con una passione sconfinata per la sua squadra ed uno spirito di collaborazione unico, penso non facile da trovare in uomini di tale spessore”.
Sempre in testa, anche con grande vantaggio, poi nel finale una frenata. Ha mai avuto paura di non farcela?
“Prima di tutto onore e merito ad un grande avversario come la Vigor Senigallia che ha disputato una stagione fenomenale. Una squadra che mister Clementi ha plasmato come meglio non si potrebbe. Poi che dire del suo meraviglioso pubblico, i 1500 del “Bianchelli” o le centinaia di persone che hanno sempre seguito la squadra in trasferta, meritano rispetto e grande considerazione. Tornando alla domanda, diciamo che nel finale, così come nelle primissime gare della stagione, abbiamo pagato a caro prezzo i molti infortuni. Anche domenica scorsa, per forza di cose, sono scesi in campo dei ragazzi acciaccati, alcuni di loro con delle infiltrazioni. Tutti hanno dato l’anima e non posso far altro che ringraziarli per il loro attaccamento alla maglia”.
Tu sei ormai un “Principe” della Serie D. Nella tua carriera, mal contate, siamo attorno alle 500 panchine in categoria, cosa provi guardandoti indietro?
“Ho fatto 22 anni di Serie D, oltre ai 3 ad inizio carriera con il Montegiorgio e una stagione in C2 con il Morro d’Oro. Non le ho mai contate, ma credo proprio che siamo davvero vicini alle 500 presenze nella categoria. Spesso sono stato chiamato a campionato iniziato, perché in estate ero bloccato dal lavoro al mio Chalet sulla spiaggia di Porto San Giorgio. Non è facile conciliare le due cose nei mesi di luglio e agosto. Nonostante tutto però, penso di aver centrato almeno una decina di salvezze da subentrato, anche questo forse è un record che andrebbe approfondito. Guardandomi alle spalle riconosco di aver avuto fino ad oggi una carriera interessante, mi considero fortunato per aver vissuto il calcio a questo livello. Quando inizia a Montegiorgio come giocatore-allenatore, certo non pensavo che sarebbe andata così”
Cosa pensi possa riservarti il domani, oltre a questa Serie C guadagnata sul campo?
“Difficile da dire, ora pensiamo a finire poi nei prossimi giorni ci vedremo con il presidente e faremo delle valutazioni. Se ci saranno i presupposti andremo avanti, ma è chiaro che questa vittoria ci proietta in una dimensione sconosciuta. Tutto l’ambiente si dovrà calare in una realtà nuova e sarà indispensabile una riorganizzazione generale a tutti i livelli. Ho cercato di fare tesoro di quell’anno in C2 a Morro d’Oro e mi rendo conto che si dovrà mirare ad una programmazione dettagliata, per non diventare una delle solite squadre che fanno toccata e fuga nella categoria. Il presidente Brocco ha dato ampie dimostrazioni di saper fare le cose per bene, sia dal lato imprenditoriale, sia da quello sportivo e credo quindi che ci siano tutti i presupposti per crescere e migliorare”.
Ma la stagione non è finita e, ridendo e scherzando, potreste ancora centrare un triplete clamoroso, non è così?
“Vogliamo onorare fino in fondo questa stagione che ci vedrà ancora protagonisti nella Poule Scudetto, contro Arezzo e Giana Erminio, poi la finale di Coppa Italia sempre contro la squadra lombarda che giocheremo però in Toscana, a Gavorrano. Ora il pensiero è rivolto a questi impegni, dopo magari parleremo di futuro”.