Pennese, la stagione di Cecarini: "Campionato ok, si può migliorare"
Una piacevole chiacchierata con il portiere che si è messo in mostra nel girone E di Seconda categoria
PENNA SAN GIOVANNI. Con Leonardo Cecarini (foto), 24 anni portiere della Pennese, compagine che ha militato nel campionato di Seconda categoria girone, abbiamo fatto un bilancio personale ad ampio raggio.
Chi è Leonardo Cecarini?
“Sono un ragazzo che ama il calcio cresciuto calcisticamente nella prestigiosa squadra della Sangiustese sotto la guida di patron Antonio Pantanetti, passato poi alla Monteluponese in Prima categoria e da tre anni milito nella Pennese”.
Come mai la scelta è caduta sulla Pennese e non magari in squadre di categoria superiore, vista la giovane età?
“Fin da quando ho parlato con il Presidente Maurizio Burocchi, ho capito fin da subito che era una splendida persona, e conoscendo anche i giocatori ho sposato il progetto Pennese con il sogno nel cassetto chiamato Prima categoria.”
Che campionato hai vissuto personalmente,e soprattutto per la squadra?
“Personalmente direi un bel campionato, giocando la maggior parte delle partite. Per tutta la squadra invece è stato un torneo che poteva girare meglio, se non fosse stato per la ‘disfatta psicologica’ ad Appignano, con gli strascichi del Giudice Sportivo squalificando ben 7 giocatori, quell’evento di fatto ha segnato non poco sia alla società che a noi giocatori."
Come mai siete stati inseriti nel girone E e non magari in quello F dove c'erano tutte società del maceratese?
“Bella domanda, per noi forse è stato meglio così in quanto il nostro Comune è più vicino al Fermano e all'Ascolano, se finivamo nel girone maceratese erano chilometri su chilometri che in Seconda categoria pesano e non poco."
Alla fine di questa piacevolissima chiacchierata abbiamo chiesto a Leonardo il futuro calcistico.
“Se le prospettive e il nuovo direttivo societario rispettano il progetto, non ci saranno assolutamente problemi a rimanere. Date le richieste che mi arrivano ora ho tempo di valutare, dando prima la priorità al lavoro, poi alla passione principale che è il calcio".