L'arbitro nega il minuto di silenzio, la Samb rosa lo fa in autonomia!
E' accaduto domenica nel campionato femminile di serie C Eccellenza. Il momento di raccoglimento era in memoria dei giovani deceduti nella discoteca di Corinaldo
L'arbitro nega il minuto di silenzio in memoria delle vittime della tragedia di Corinaldo, ma la Samb femminile lo fa in autonomia. E' accaduto domenica scorsa a Spoleto (Umbria) dove la Samb femminile si era recata per disputare una gara del campionato di serie C Eccellenza contro la squadra locale.
Prima dell'inizio del riscaldamento pre gara - scrive laprovinciamarche.it - il dirigente accompagnatore Merlini e l'allenatore delle rossoblù Pompei avevano chiesto all'arbitro, una donna, di effettuare un minuto di silenzio proprio in rispetto della tragedia occorsa meno di 48 ore prima nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo in provincia di Ancona dove avevano perso la vita cinque ragazzini adolescenti ed una giovane mamma.
Una richiesta quasi pro forma visti la gravità dell'accaduto ed il fatto che l'iniziativa non avrebbe provocato il benchè minimo disagio alle calciatrici ed al direttore di gara. Invece l'arbitro ha risposto che non poteva attuare il minuto di silenzio perchè non aveva avuto comunicazioni in proposito da parte del comitato umbro della Figc/Lnd che organizza il campionato interregionale.
Venute a conoscenza dello sconcertante diniego, le calciatrici rossoblu, in accordo con il loro allenatore, hanno deciso di effettuare ugualmente il minuto di silenzio in autonomia. Così, qualche minuto prima dell'ingresso in campo, le ragazze sono entrate sul terreno di gioco si sono abbracciate e sono rimaste in silenzioso raccoglimento per un minuto al termine del quale hanno levato al cielo un applauso al quale s'è unito quello del pubblico presente. Poi le ragazze sono tornate a bordo campo, hanno atteso l'arrivo dell'arbitro e della squadra avversaria ed hanno iniziato regolarmente la gara.