Sospesa l'attività di un tomaificio irregolare gestito da un cinese
I carabinieri hanno identificato nella struttura persone senza contratto, macchinari senza i requisiti si sicurezza
Il titolare di un tomaificio, un uomo di circa 40 anni di origini cinesi, finisce nei guai per non aver rispettato le norme di sicurezza e salute sul luogo di lavoro. Durante la mattinata di ieri i carabinieri del Comando provinciale di Fermo, in collaborazione con in nucleo carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno e dai militari delle Stazioni carabinieri forestali di Fermo e Montegiorgio, hanno effettuato un controllo all’interno di un toimaificio del Fermano che presentava numeroso violazioni alle norme specifiche in termini di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
La struttura con sede operativa a Fermo, ospitava all’interno quattro donne e due uomini, tutti trovati intenti a cucire pellame per scarpe e nell’utilizzo di collante per assemblare pezzi di pellame, risultavano regolarmente assunti. Le ispezioni hanno accertato però diverse violazioni per il contrasto del lavoro irregolare, per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Nel laboratorio sono stati identificati sei soggetti di nazionalità cinese, tutti regolari sul territorio nazionale. In particolare, oltre all’assenza documentale prevista, si è accertata la presenza, nei locali delle lavorazioni, quelli di deposito materiali e nel bagno di servizio, di cavi elettrici ed interruttori non a norma, per lo più nastrati con adesivo isolante, oltre all’utilizzo di adattatori e/o prolunghe ad uso domestico. L’attività è stata sospesa.