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Edizione provinciale di Ancona


Misa Calcio, un mezzo miracolo: quando 1+1 fa 3!

Proviamo a raccontare quella che oggi non fermandosi ai meri risultati sportivi, è una bella favola che diventa realtà: il MISA CALCIO, società nata dalla fusione delle due storiche frazioni di Ostra, Casine e Pianello, approfondendo con il mister Morsucci Andrea (foto) il percorso finora effettuato.
Non sempre mettendo insieme due soggetti, si raggiungono risultati positivi e si riescono a soddisfare le ambizioni e le aspettative di entrambi.
A distanza di quasi 5 mesi, possiamo affermare che in questo caso l’unione sportiva e calcistica in particolare ha generato frutti insperati. Consolidato amicizie già esistenti e sopito qualche vecchio rancore calcistico che covava fin dal secolo scorso, quando dopo il ritorno da scuola, ci si sfidava fra ragazzini di paesini contigui, su dei fazzoletti di terra e le porte erano costituite dagli zaini pieni di libri dei più fortunati che grazie ai genitori, se ne potevano permettere uno (non griffato per carità).
La nuova compagine milita nel campionato territoriale UISP di Senigallia (clicca qui e vedi il campionato) e vanta già un bel ruolino di marcia, su 11 partite disputate, 8 vittorie 2 pareggi e 1 sola sconfitta, ben 27 gol all’attivo e 12 al passivo, un secondo posto nel torneo senigalliese, ed una finale di campionato regionale marchigiano già in tasca. Per un gruppo nuovo è tanta roba, ben oltre le più rosee previsioni dei lungimiranti dirigenti che hanno scelto il capriolo come simbolo, in quanto le due frazioni di Ostra sono collegate anche dal “Passo del Capriolo”. La società, oltre la struttura sportiva si è dotata di una pagina facebook (MISA Calcio 2019) e di un volantino mensile.
La nutrita compagine degli atleti è composta da oltre 30 tesserati, sia giocatori che hanno militato in categoria e da altri che hanno sempre giocato amatorialmente. La squadra potrebbe ben figurare anche in una categoria superiore.

A tu per tu con Mr. Morsucci Andrea

Mister Morsucci, a 5 mesi dalla nascita del Misa Calcio, immaginiamo sarà soddisfatto dei risultati ottenuti, pensava sarebbe andata così a questo punto della stagione ?
"Ad inizio stagione, nessuno poteva immaginare in così poco tempo questo entusiasmante percorso fatto fino ad oggi, nemmeno io, anche se devo essere sincero, non faccio mai programmi a lunga scadenza, specialmente nel calcio dove vivo giorno per giorno, settimana dopo settimana, partita dopo partita. Sono molto contento del lavoro svolto sin qui da parte di tutti i miei giocatori e li ringrazio per l’impegno, la serietà e la determinazione che mettono sia nelle partite che durante gli allenamenti. Vorrei comunque precisare, che ancora siamo soltanto a metà dell’opera, in quanto la strada per raggiungere la vittoria di qualche titolo è ancora lunga. Dobbiamo rimanere sempre con i piedi per terra e continuare così, sapendo che il percorso sarà molto duro e troveremo avversari forti e difficili da superare".

Il suo modulo preferito qual'è ? Come cambia eventualmente modulo, in base ai giocatori che a disposizione, in base all’avversario che deve affrontare, oppure in base a cosa?
"Non sono un amante dei moduli, che oggi in particolare appassionano più i giornalisti ed i commentatori sportivi che si divertono con i numeri del tipo 4-4-2 , 4-3-3 , 5-3-2 ecc... Secondo me, non bisogna dare un modulo fisso alla squadra, ma è la squadra che disegna vari moduli, anche durante la stessa partita. La cosa importante è che ogni singolo giocatore sappia esattamente cosa fare in campo e le varie posizioni di gioco da tenere durante la partita, sia in fase difensiva sia in quella offensiva. E’ chiaro che tutto questo va in funzione delle caratteristiche dei singoli giocatori, degli avversari, del tipo di campo su cui si gioca, ecc… Non ho un modulo preferito, anzi, durante la stessa partita vorrei un alternarsi di moduli, lasciando anche alcuni giocatori liberi di esprimersi a seconda della propria inventiva e perché no della loro fantasia calcistica".

Secondo lei, quali giocatori lasceranno il segno più di altri al termine della stagione?
"Ad oggi non posso fare nessun nome, in quanto tutti i giocatori fin qui impiegati hanno come dice lei lasciato il segno, anche coloro che hanno giocato di meno. La forza di questa squadra è data da un meraviglioso gruppo di persone, che non finirò mai di ringraziare, con le quali ci confrontiamo tutti i giorni e tutti i giorni cerchiamo di migliorare. Tutti devono mettersi a servizio della squadra ed ognuno ha il dovere di migliorarsi ogni giorno, prima come uomo e poi come giocatore senza mai accontentarsi".

Secondo lei questa fusione, tra “Pianello” e “Casine”, è stata digerita definitivamente o ci sono ancora alcuni che non riescono a mandarla giù?
"Vorrei prima di tutto fare una premessa, si tratta sicuramente di un qualcosa di storico, di epocale, basti pensare che solo qualche mese fa, se qualcuno avesse parlato di fusione, gli avrebbero urlato tutti “sei matto”!!! . Nessuno infatti, e sottolineo nessuno, si sarebbe mai immaginato un epilogo di questo genere. Per riuscire a far diventare l’ impossibile realtà, significa che qualcosa è cambiato, sicuramente in meglio. Tornando alla domanda, posso dirle che per tutte le persone che fanno parte di questo nuovo gruppo la fusione è cosa oramai superata. Se invece al di fuori della società Misa Calcio, c’è ancora qualcuno a cui non va giù, questo non lo so, e nemmeno mi interessa più di tanto. Quello che posso dire con estrema certezza, è che sono orgoglioso di essere l’allenatore di questa nuova realtà, una società seria e responsabile a partire dai due pilastri Aguzzi Fabrizio e Olivi Alessio, tutti i dirigenti, e tutte le persone che ci seguono e ci sostengono. Un ringraziamento particolare va a Branchesi Roberto che oltre ad essere stata la prima persona a credere in questa fusione, oggi è anche il mio vice in panchina e collaboratore indispensabile per me, e per la società".

Mister ci racconti velocemente la sua carriera calcistica da giocatore.
"Ho iniziato a giocare nelle squadre giovanili della Società Sportiva Ostra Calcio, all’età di 8 anni, disputando campionati “esordienti” e “giovanissimi”, vincendone 2 consecutivamente nella categoria “giovanissimi”.
In quegli anni, pieni di successi, sono stato inseguito da diverse squadre, fino ad approdare all’età di 15 anni, alla Società professionistica Jesina Calcio che in quel periodo militava nel campionato nazionale di serie C2.
Sono stati anni indimenticabili, dove sono cresciuto tantissimo sia come uomo sia come calciatore, giocando prevalentemente nel campionato nazionale “Berretti”, con alcune apparizioni in prima squadra, sia in Campionato sia in Coppa Italia.
Purtroppo, al compimento del mio diciottesimo anno di età la Jesina è fallita, non riuscendo a riscattare completamente il mio cartellino che apparteneva ancora all’Ostra Calcio, dove di conseguenza sono tornato. E’ stata per me e per la mia famiglia una mazzata tremenda, cancellati tutti i sacrifici fatti per raggiungere il traguardo di diventare un calciatore professionista. Volevo lasciare il calcio, ma come è mia abitudine non mi sono dato per vinto, e rimboccandomi le maniche sono ripartito.
Da lì in poi ho giocato a calcio fino all’età di 38 anni, disputando circa 20 campionati dilettantistici, militando in pressochè tutte le categorie, dalla promozione alla terza categoria. Sono stati anni ricchi di soddisfazioni grazie alle vittorie di diversi campionati e ottimi piazzamenti. Considerando che il mio ruolo era il centrocampista, facevo tanti gol in quanto ero lo specialista dei calci piazzati (punizioni e rigori). L’anno più prolifico è stato senza dubbio quello giocato con il Pongelli, nel quale ho vinto sia il campionato di Terza categoria, sia la classifica marcatori con ben 26 gol".

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  Scritto da La Redazione il 09/01/2020
 

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