"Atletico Ascoli in Eccellenza? Eravamo sulla strada giusta..."
Parla il Ds Mario Marzetti: "I 2/3 del campionato sono stati disputati, in caso di stop definitivo bisogna tener conto del merito acquisito sul campo"
ASCOLI PICENO. Mario Marzetti (foto) è il direttore sportivo dell'Atletico Ascoli, formazione capolista in Promozione B. Come stai vivendo questo stop forzato?
"Lo sto vivendo a casa cercando di rispettare al massimo le direttive perchè ritengo importante essere in linea con quello che ci chiedono in modo da rendere più facile il ritorno alla normalità. Non sarà nulla come prima ma proveremo a ripartire".
Per lo stop al campionato è questione di giorni, come dovrebbe comportarsi la Federazione in merito ai verdetti?
"In caso di stop definitivo non sarà facile prendere una decisione poiché è una situazione nuova per tutti. E' anche vero però che il campionato aveva superato i 2/3 per cui annullare tutto scontenterebbe in tanti... Sarò di parte, però credo che un minimo di merito vada dato soprattutto per ripagare anche gli investimenti delle società, aggiungo che finora i pensieri di tutti noi sono stati altri viste le tante vittime però piano piano si tornerà a parlare di sport e di calcio e attenderemo le decisioni della LND. Atletico Ascoli di diritto in Eccellenza? Che dire, l’Eccellenza era il nostro obiettivo e stavamo sulla strada giusta, per questo ci faremo trovare pronti. Anche qui sarà difficile programmare non conoscendo i tempi di ripresa ma partendo già da un’ottima organizzazione societaria penso che non saremo impreparati. Dobbiamo farlo anche per il nostro settore giovanile che merita una prima squadra di livello nel massimo campionato regionale".
Come cambierà il calcio?
"Sarà un calcio diverso, la crisi economica che vivrà il nostro Paese condizionerà sicuramente i dilettanti ma credo che con una riduzione dei budget e un approccio lineare degli atleti e degli staff si possa ripartire con delle linee diverse ma senza snaturare quello che era o meglio è il calcio dilettantistico.
Per quanto riguarda l'aspetto sanitario delle strutture sportive, ecco qui la vedo molto dura. Conosco pochi campi che potrebbero allinearsi con le future direttive post Coronavirus per cui ci dovrà essere un lavoro duro da parte delle istituzioni in primis e delle società poi per adeguare le strutture e ripartire. Spero che ciò avvenga in breve tempo perché ci manca il campo, manca la squadra, manca il campionato e manca lo sport che è per noi importantissimo".