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Recintato il lago di Pilato per proteggere il Chirocefalo

Il Parco invita gli escursionisti a non avvicinarsi all'acqua

Il Lago di Pilato è stato recintato per proteggere il chirocefalo del Marchesoni, il piccolo crostaceo unico al mondo, che vive nello specchio d’acqua montano. I tecnici del Parco nazionale dei monti Sibillini, in collaborazione con i carabinieri forestali e le guide del Parco, nei giorni scorsi hanno effettuato prima un sopralluogo al lago di Pilato e successivamente hanno istallato una delimitazione fisica, per segnare in modo inequivocabile il massimo livello di vicinanza alle acque che i turisti potranno raggiungere nelle prossime settimane.

La delimitazione è solo temporanea, si tratta in sostanza di paletti e un semplice filo normalmente utilizzato dai pastori della zona. Una direttiva disposta dal Direttore del Parco Carlo Bifulco, per la tutela del chirocefalo del Marchesoni. Un piccolissimo crostaceo arcaico che si è adattato ad un ambiente molto mutevole, com’è quello del piccolo lago, che resta ghiacciato per mesi, ma che in estate è soggetto anche a periodi di siccità; il chirocefalo del Marchesoni riesce a sopravvivere a queste condizioni estreme grazie alle sue uova molto resistenti, che possono sopravvivere in uno stato di quiescenza anche all’asciutto per più di un anno.

Le condizioni del lago a causa del sisma del 2016, che ha aumentato la permeabilità del terreno e la forte siccità dei mesi scorsi, ha di fatto cambiato le condizioni ambientali che ora stanno mettendo a rischio l’esistenza di questo animale. Al fine di garantire la sopravvivenza del piccolo crostaceo, il Direttivo del Parco, ha invitato i numerosi escursionisti che transitano nella zona ad evitare possibili contaminazioni immergendo corpi estranei nelle acque del lago e mantenere le distanze per evitare di danneggiare le uova di chirocefalo.      

 

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  Scritto da La Redazione il 03/07/2020
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