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Edizione provinciale di Macerata


Va a fare l'esame per la patente con l'auricolare: beccato!

Va a fare l'esame teorico per prendere la patente con un auricolare Bluetooth color carne e un telefono cellulare, smascherato dall'esaminatrice. Nei guai un uomo di 38 anni, residente a Monte San Giusto, di origini indiane. È successo nella mattinata di ieri, intorno alle 10. Poco prima l'uomo si era presentato alla Motorizzazione civile, come privatista, per sostenere l'esame teorico per prendere la patente.

I sospetti
Parlava poco italiano e, come al solito, questo particolare aveva destato, per forza di cose, dubbi e perplessità. Ha svolto la prova, senza fare alcun errore, ma vedendolo attentamente l'esaminatrice si è accorta che sotto la maglia colorata che indossava aveva nascosto un cellulare. Così ha immediatamente chiamato la polizia. È scattata, dunque, la perquisizione. Addosso l'uomo aveva appunto un telefono cellulare e dentro l'orecchio un auricolare color carne, difficile da individuare e addirittura da tirare fuori: il classico auricolare Blootooth che viene spesso e volentieri usati per questo genere di truffe. L'uomo, dunque, è stato portato negli uffici della polizia. La denuncia, come da prassi, è in arrivo.

Le tecniche
Proprio ieri sono cominciati gli esami per prendere la patente di guida rivolti ai privatisti. Di casi come questi ne sono capitati a decine alla Motorizzazione. Le tecniche possono essere diverse, alcune più semplici altre ben più sofisticate. Ma l'obiettivo è sempre quello di riuscire a superare il test e a prendere la patente con l'inganno. Nei guai, negli ultimi tempi, prima dell'emergenza Covid, erano finiti parecchi stranieri. Tempo fa, un indiano si era presentato a fare l'esame teorico con il telefono cellulare impostato sulla modalità videocamera. E dall'esterno, qualcuno che vedeva la scheda del quiz suggeriva la risposta esatta. Dal buco di una maglia indossata dall'uomo la fotocamera immortalava la scheda del quiz che era proprio di fronte. Ogni volta la tecnica è diversa, ma anche in quel caso l'esaminatrice aveva sentito puzza di bruciato e aveva svelato la truffa. A destare sospetti, il più delle volte, è il fatto che certi candidati stranieri senza parlare neppure una parola in italiano riescano a rispondere correttamente a tutte le domande del quiz.
(Fonte: Corriere Adriatico)

 

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  Scritto da La Redazione il 21/07/2020
 

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