Società favorevoli a giocare. Vergogna! Stiamo solo perdendo tempo
Molti dirigenti di squadre pronte a scendere in campo vogliono far sentire la loro voce in dissenso con le decisioni della FIGC, adottate dopo la riunione con i vertici della Regione Marche
Le decisioni adottate ieri dal Comitato Regionale della FIGC dopo l’incontro con i vertici regionali, come era prevedibile, viste anche le profonde spaccature tra le società, hanno finito per scontentare un pochino tutti. Sia i favorevoli all’avvio della stagione, quanto i contrari, vedono questo rinvio di tre settimane, dei tornei di Prima e Seconda categoria, come un espediente per guadagnare tempo e non un rimedio ai problemi che sono emersi. Abbiamo ricevuto ieri sera lo sfogo accorato di alcuni dirigenti di Prima categoria, favorevoli ad iniziare la stagione nei tempi stabiliti. Al fine di dare una panoramica il più possibile corretta della situazione proviamo a riassumere la posizione di queste società.
Ci sono alcuni punti salienti evidenziati da tutti gli interlocutori, i quali fanno davvero fatica a capire i motivi reali legali alla decisione di negare la possibilità ad andare avanti.
Il primo punto di sconcerto è legato all’impossibilità di giocare, mentre società di Promozione o di Eccellenza limitrofe, possono scendere in campo tranquillamente. Il disappunto nasce dal fatto che tutti hanno applicato il protocollo, fatto delle rinunce, organizzato al meglio il lavoro in campo, sanificato gli spogliatoi, il tutto da diversi mesi ed ora, mentre gli altri giocano, loro si trovano ad attendere la metà di Novembre senza la minima certezza di scendere in campo.
Il problema investe anche diversi giocatori, infatti una parte di loro, nel caso in Prima e Seconda categoria non si giocasse, potrebbero ambire a salire magari in Promozione, ma hanno dato una parola e firmato un tesseramento, ed ora i termini per i trasferimenti stanno scadendo, con diversi calciatori che si troveranno in pratica a perdere un anno di carriera, sommando anche il periodo del lockdown della scorsa primavera.
Non va trascurato il problema economico, anche se i rimborsi della Prima categoria non sono paragonabili certamente a quelli di Eccellenza o anche di parte della Promozione, è innegabile che esistano e facciano parte del discorso. Molte squadre si stanno allenando da più di due mesi, senza mai effettuare gare ufficiali, ora si sommeranno altri 20 giorni, coprire anche i soli costi vivi e le spese fisse, per le società non sarà un lavoro semplice, in considerazione anche della difficoltà a reperire degli sponsor.
A giudizio di queste società, rispettando il Protocollo della FIGC, si poteva provare a giocare senza grossi rischi. Partire poteva sbloccare diverse situazioni, poteva essere utile per dare un senso a tutto il lavoro fatto ed avrebbe aiutato anche a vivere con minore apprensione questo periodo di innegabili difficoltà. L’obiettivo ora è quello di organizzarsi per la metà di novembre, ma in considerazione del continuo aumento dei contagi e dei continui rinvii c’è poco da stare allegri. Anche le parole pronunciate ieri del Governatore Acquaroli, che si è riservato la possibilità, nel giro di pochi giorni, di rivedere più approfonditamente tutta la situazione degli sport di contatto, lasciano obiettivamente poche speranze per l’avvio dei campionati di Prima e Seconda categoria e la sensazione delle società è che ora si stia solo perdendo dell’altro tempo.