E' di origini dolose l'incendio divampato nel porto di Ancona
Una perizia privata ha fatto emergere nuovi risvolti nella vicenda che he tenuto in apprensione tutta la città dorica
Stando alla perizia svolta da alcuni tecnici per conto delle aziende danneggiare dalle fiamme, il rogo divampato nel porto di Ancona tra il 15 e 16 settembre dello scorso anno, avrebbe origini dolose. Il capannone ex Tubimar oltre alla paura per gli abitanti della città, aveva tenuto impegnate numerose squadre dei vigili del fuoco che lavorarono ininterrottamente evitando che le fiamme potessero creare esplosioni e danni ben più gravi al porto ed alle persone.
La Procura di Ancona, aveva classificato l’accaduto come fatto accidentale, ma le ultime significative rivelazioni, hanno fatto cambiare direzione alle autorità. Le fiamme hanno provocato danni per circa 10 milioni di euro, senza considerare l’emergenza che aveva imposto per motivi di sicurezza di chiudere preventivamente parchi e scuole, consigliando di limitare gli spostamenti in città ed vietando il consumare verdure degli orti della zona. L’incendio sarebbe stato provocato da inneschi multipli: si parla di tre punti differenti, inoltre quattro mezzi meccanici sono stati trovati senza tappo oltre al gasolio di una cisterna utilizzata come da deposito di gasolio per alimentare le fiamme.