Primo maggio di protesta nel fabrianese
Centinaia di famiglie rischiano di perdere il proprio lavoro
E’ stato un 1 maggio con poco da festeggiare nel territorio di Fabriano, con due grandi aziende che hanno avviato la procedure di cassa integrazione per circa 600 dipendenti. Sabato 1 maggio infatti, si è svolto a Cerreto D’Esi una manifestazione di protesta contro la società Elica, azienda specializzata nel settore delle cappe aspiranti, dove secondo il nuovo piano industriale è previsto un esubero di 409 esuberi su 560 dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D'Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.
Situazione molto complessa anche per i 537 lavoratori della Indelfab, ex Jp Industries, per i quali è stata ufficialmente aperta la procedura di mobilità da parte dei tre commissari fallimentari nominati dal Tribunale di Ancona. Non essendoci nuovi acquirenti all’orizzonte, hanno avviato le pratiche di cassa integrazione per 275 lavoratori di Fabriano nelle Marche, e 262 a Gaifana, in Umbria. E’ stata richiesta con estrema urgenza la convocazione del Mise.