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Le similitudini tra il mondo dello sport e quello della programmazione

Lo sport è una delle attività preferite dai giovani ma anche dalle persone più avanti con l’età. Ogni settimana un vero e proprio esercito dalle caratteristiche variegate calca i campi di calcetto, di tennis e di qualsiasi altra attività motoria, con il solo scopo di divertirsi e di fare muovere il proprio fisico. Quando un genitore iscrive un figlio ad club o a un’associazione sportiva, non prende in considerazione, almeno all’inizio, l’idea che quel tipo di attività possa diventare una professione. Ci si accontenta dei valori che lo sport riesce ad esprimere e degli effetti benefici sull’organismo. Ma non è tutto. Con lo sport s’impara a relazionarsi con compagni e avversari, a lavorare in gruppo e a superare le difficoltà attraverso l’impegno costante e la perseveranza. Tutti aspetti che possono essere riscontrati anche all’interno di una carriera da programmatore. Sin dall'inizio della propria formazione, magari attraverso il corso di informatica aulab - una vera esperienze immersive in grado di proiettare lo studente all’interno del mondo della programmazione e di creare delle basi solide da spendere nel variegato mondo dello sviluppo web e non solo - il futuro coder sarà portato al confronto e al lavoro gomito a gomito coi colleghi, in un clima positivo e proattivo che mette al primo posto il risultato finale da raggiungere.
Ma le similitudini tra i due mondi non si fermano qui. 

1. Per essere un grande atleta occorre studiare

Non è certo un segreto che chi ha avuto successo in ambito sportivo ha il merito di essersi dedicato in tutto e per tutto al raggiungimento di quell’obiettivo, mettendo l’accento non solo sulla tecnica, ma anche sullo studio del comportamento degli avversari e in generale su tutte le variabili che possono verificarsi all’interno di un evento. Allo stesso modo, un coder parte da una conoscenza approfondita di tutti gli aspetti tecnici per essere pronto a risolvere problemi e imprevisti che possono venir fuori durante il processo di sviluppo.

 

2. Successi e fallimento fanno parte del percorso di crescita 

Durante la pratica sportiva bisogna mettere in preventivo sia esiti positivi che avversi. Questi ultimi soprattutto causano delusione e disappunto, ma non devono rappresentare un ostacolo, ma semmai devono essere considerati come spunto per migliorarsi. Anche nel coding le battute d’arresto sono quasi la normalità, e spesso ci si trova davanti a risultati non all’altezza delle proprie aspettative. In questi casi è vietato deprimersi, ma affrontare le difficoltà con spirito critico e un atteggiamento costruttivo, in modo da trasformare quell’esperienza negativa in qualcosa di utile per la propria crescita professionale.

 

3. La squadra viene prima del singolo

Si vince e si perde come squadra, questa è uno dei principi fondamentale del mondo dello sport. Anche se in alcuni contesti si cerca sempre di mettere in risalto la prestazione del singolo, la verità è che senza lo sforzo comune degli altri compagni d’avventura, qualsiasi risultato sarebbe precluso. Questo succede anche nella programmazione. Lavorare all’interno di un team variegato è quasi la normalità e la collaborazione permette di ottenere il risultato prefissato senza disperdere energie e potenzialità. Remare tutti nella stessa direzione diventa fondamentale e a risultato acquisito sarà anche maggiormente appagante.

 

4.  La celebrazione del talento

Lo sport come qualsiasi altro settore, è caratterizzato dalla presenza di figure di spicco con un talento fuori dalla norma che contribuiscono a innalzare il livello dell’ambito in cui si ritrovano ad operare. Questo tipo di personaggi esistono anche nel mondo dell’informatica e della programmazione e sono stati in grado di incidere sulle nostre abitudini quotidiane in maniera forse irreversibile. Si pensi ai fenomeni di Facebook o di Microsoft.  Non esistono limiti temporali e fisici per esprimere il proprio talento, ma trovare il modo per arrivare a quella soluzione che si ha in testa non è cosa da tutti ed è la linea di demarcazione che distingue una persona capace da un fuoriclasse.

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  Scritto da La Redazione il 10/06/2021
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