Il Croce di Casale "costretto" a giocare a... Roccafluvione!
"Carissimi amici. Con la ripartenza delle attività agonistiche, eravamo pronti a riabbracciare tutti voi. Un abbraccio che avremmo voluto celebrare nella nostra amata “tana”: il Campo Vecchio di Comunanza. A malincuore però, dopo quasi 25 anni di presenza, siamo stati vittima del primo caso di “distanziamento calcistico”. Comunichiamo infatti che, non certo per nostra volontà, disputeremo le gare interne del Campionato di Terza Categoria in quel di Roccafluvione.
In base ai dispositivi anti Covid-19, gli spogliatoi del Campo Vecchio, purtroppo sono risultati non a norma. Il che, dal punto di vista agonistico, ha reso l’intero impianto “inagibile”. Questa pessima notizia ci è stata comunicata, dal Comune, a ridosso della scadenza per l’iscrizione della Squadra al Campionato. L’unica via praticabile, per costi e logistica, era consentirci l’uso del Campo Nuovo, concordando le disponibilità con l’US Comunanza. In caso contrario, con il cuore spezzato, avremmo dovuto sottoporci alla quarantena calcistica per ancora un altro anno.
Prima di impegnarci (anche economicamente) all’iscrizione, dunque, abbiamo il Presidente Perugini che, fin da subito, si è dimostrato molto sensibile e comprensivo. Grazie al suo intervento, che immaginiamo non privo di “difficoltà”, ci veniva fornito pieno assenso ad utilizzare il Campo Nuovo. Il Comune, prendendo atto dell’accordo, concedeva pertanto l’utilizzo per il Sabato pomeriggio. A noi, in assoluta buona fede, non rimaneva quindi che procedere all’iscrizione della Squadra.
Tutto è bene quel che finisce bene, direte voi. No, non proprio.
Trascorrono i giorni e, più si avvicina l’agognato inizio, più avvertiamo che alcuni nostri interlocutori dell’US diventano preda della famigerata “sindrome dell’anguilla”: tanto sfuggenti e scivolosi nel mondo reale, quanto fissamente presenzialisti sui social. Su Facebook, in particolare, dove certi personaggi amano predicare (per sentito dire) quegli stessi valori dello sport che i loro comportamenti, irrimediabilmente, mortificano.
Accade che la forzata assenza del Presidente Perugini, ahinoi, rianima il triste sottobosco feudale del calcio nostrano. Insomma, “quando lu gattu non c’è, li topi balla”. Ecco allora che i faccendieri si affaccendano nel tentativo di rioccupare, ad ogni costo, il “nostro” Sabato pomeriggio. Rimangiandosi, in fretta e furia, un accordo fatto e finito. Con una cattiveria raggelante ed un’azione così repentina da non lasciare modo di rimediare. La giustificazione? Veramente deprimente: i ragazzi degli Allievi dell’US dovranno PER FORZA giocare le gare casalinghe di sabato pomeriggio (prima volta nella storia). Un paradosso se si pensa che tutte le altre formazioni provinciali di categoria, invece, sono impegnate la domenica mattina. Complimenti!
E mentre il Comune “prende atto”, noi (che ce la siamo presa in quel posto) prendiamo l’auto alla volta di Roccafluvione. Dicevano che da questa brutta esperienza del Covid saremo usciti migliori. Ebbene voi, cari signori, migliori non ne siete usciti di certo. Nè migliori né peggiori, in realtà: voi siete esattamente quelli di sempre. Ed è il risvolto più triste di questa triste, triste storia. Perché se neanche lo sport è capace di educarvi alla civile convivenza, voi siete assolutamente uomini senza speranza.
Con l’auspicio che il Comune possa avviare, prima o poi, i lavori di rifacimento degli spogliatoi, vogliamo ringraziare chi, in seno all’US e all’Amministrazione, ci ha dimostrato attenzione. Ci ha fatto piacere quantomeno, l’impegno sincero. Ringraziamo di cuore il Comune di Roccafluvione e i Sodalizi Sportivi, che ci hanno gentilmente accolti, permettendo alla nostra passione di sopravvivere alla cattiveria gratuita. Buon campionato a tutti. Ci vediamo a Roccafluvione!".
ASD CROCE DI CASALE 1998 (dalla pagina Facebook della società)