I Teatri storici delle Marche candidati come patrimonio Unesco
La Regione ha presentato le credenziali per inserire le strutture nella tentative list
Le Marche tentano di far entrare i ‘Teatri Storici’ della regione nel Patrimonio Mondiale Unesco. Un altro importante passo avanti per la candidatura dei teatri storici delle Marche all’Unesco: l'ingresso nella tentative list, un primo risultato sulla base del quale la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla cultura Giorgia Latini, ha approvato il protocollo di intesa tra la Regione e sessanta Comuni marchigiani sede di uno o più teatri storici. “Le Marche sono la terra dei teatri – ha affermato il presidente Francesco Acquaroli – caratterizzate da un una ‘densità’ teatrale rispetto alla popolazione e al numero di Comuni che non ha uguali in Italia e forse nel mondo. Un patrimonio unico sotto molti profili: per capillarità di teatri storici, per il valore architettonico e artistico, per livello culturale, per la funzione sociale e aggregativa a cui hanno assolto nei secoli. La permanenza stessa negli ambiti urbani originari dei teatri, nei centri storici, nei borghi, e la loro continuità d’uso nel tempo, in sinergia con il contesto sociale ne fanno un caso eccezionale che con questa candidatura intendo ancora di più valorizzare”.
“Abbiamo intrapreso il percorso per raggiungere il prestigioso riconoscimento ottenendo già un primo importante risultato – commenta l’assessore Giorgia Latini -. Dal 15 novembre, e ora il Protocollo è l'occasione per dare questa notizia, la candidatura dei teatri storici della regione Marche è stata infatti inserita all’interno della Lista propositiva che costituisce l’elenco dei siti che, in attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale, ogni Stato membro è tenuto a presentare al Centro del Patrimonio Mondiale per segnalare i beni che intende iscrivere. L’inserimento di questa candidatura rappresenta un’occasione importante per l’intero territorio regionale che sancisce un interesse comune tra Regione e amministrazioni comunali sulla possibilità di diffondere in tutte le province marchigiane il concetto di ‘eccezionale valore universale’ con una conseguente maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale della regione Marche”.