Le Marche portano la sue eccellenze alla 'Cibus' di Parma
Sono circa 35.000 le aziende impegnate nel settore agroalimentare con grandi risultati riconosciuti in tutto il mondo
Due miliardi di fatturato e 35.000 aziende produttrici, questi i numeri dell’agroalimentare marchigiano che si è presentato all’edizione 2022 di Cibus alla Fiera di Parma. “Le Marche hanno un potenziale enorme – dichiara il vicepresidente della Regione Mirco Carloni - che nasce dall’eccezionale orgoglio impresso dai nostri imprenditori ed ora dobbiamo raccontare questa straordinaria storia tutti insieme. La nostra regione ha i fondamentali necessari per creare una narrazione imbattibile e se i marchigiani lavorano tutti dalla stessa parte non ce n’è per nessuno. Tutti i produttori qui presenti a Cibus costituiscono una specifica eccellenza che noi presentiamo in ogni occasione sia in Italia che all’estero all’insegna del brand: ‘Marche Land of Excellence’ per riuscire a generare un vantaggio alle imprese affinché quando si va sui mercati e si parla delle Marche il prodotto acquisisca un significativo valore aggiunto”.
Per Gino Sabatini, presidente di Camera di Commercio Marche: “Le imprese con noi a Parma non solo portano le Marche al cuore e al palato di buyer e turisti internazionali ma ci permettono di approfondire i tanti temi che la riflessione sull'agroalimentare schiude. La formula talk ha portato a parlare di ambiente e sostenibilità i portati del cambiamento climatico che vedono stagioni di crisi idrica alternate a grandinate rovinose, ora è impellente anche la questione del caro energia. la situazione richiede di adeguare in fretta la nostra condotta e le nostre strategie politiche e economiche. Ripartire dunque, da casa nostra è la soluzione ora che fa bene a economia, salute e ambiente. Camera Marche dedica un progetto all'economia circolare e alla filiera dei sottoprodotti in collaborazione con Università di Camerino ed Ecocerved. Il comparto agroalimentare è uno di quelli su cui stiamo tarando la nostra azione, oltre che sul tessile/moda. E' possibile valorizzare gli scarti agroalimentari delle filiere ortofrutticola, vitivinicola e olivicola a fini alimentari, agronomici ed energetici. E ancora la sicurezza alimentare. Come sempre quando si parla di ambiente ed ecosistemi va ricordato che le questioni non sono mai singolarmente date ma vanno ponderate nel loro insieme: una popolazione longeva e in salute abita luoghi salubri dove crescono pascoli e colture in modo sostenibile”.