Nelle Marche mancano otre 2.000 lavoratori stagionali
L'instabilità occupazionale degli ultimi due anni causati dalla pandemia ha spinto molti operatori a spostare la loro attenzione su altre mansioni

La voglie di tornare a socializzare grazie anche alla bella stagione contagia tutti, ma nelle strutture ricettive e soprattutto nel settore della ristorazione manca il personale stagionale. Stando alle prime stime annunciate dal Centro studi della Cna Marche , mancano oltre 2.000 camerieri e cuochi nella nostra regione. A giugno Unioncamere, ha spiegato che le varie imprese impegnate nel settore hanno chiesto 5.400 persone tra cuochi e camerieri, ma solo 3.175 hanno risposto e sono state assunte. Per i casi restanti 2.225, nel 28,5% dei casi sono mancati i candidati disponibili a farsi assumere e nell'8,7% avevano una preparazione inadeguata.
“Nell'ultima estate prima della pandemia – spiega Otello Gregorini, segretario Cna Marche - le imprese turistiche cercavano 3.310 lavoratori e la mancanza di candidati riguardava solo il 4,9% delle richieste. E’ soprattutto il timore di ritrovarsi nella situazione degli ultimi due anni: con i ristoranti chiusi e in cassa integrazione. Per questo in molti, tra i disoccupati, si sono rivolti altrove, verso occupazioni meno dipendenti dall'andamento della pandemia e dai relativi lock down. Servono certezze e la garanzia che le imprese non chiuderanno più. Siamo la prima regione d'Italia per progetti di innovazione aziendale nel turismo. Sono state presentate 252 domande dalle imprese per 88 milioni di euro di investimenti finalizzati a realizzare progetti Pnrr di efficientamento energetico, riqualificazione edilizia, digitalizzazione, eliminazione barriere architettoniche, riqualificazione antisismica”.
