GABICCE GRADARA. Radoi: "Qui la piazza migliore per rilanciarmi"

Dopo il grave infortunio patito alla caviglia alla fine dell’ottobre scorso (militava nel Gambettola, Promozione Romagna), che lo ha tenuto per mesi lontano dai campi da calcio, l’attaccante di origine romena Sorin Radoi (classe 1990) cerca il rilancio con la maglia del Gabicce Gradara. Una lunga carriera tra serie C e serie D - una promozione con il Santarcangelo dalla D alla C2, Pavia, Forlì, Ravenna e Rimini alcune delle altre piazze in cui ha militato - Radoi ha ora il primo obiettivo di recuperare il massimo della condizione e fare pace con la fortuna che spesso gli ha voltato le spalle. “Ho subito una pesante entrata a metà campo – ricorda l’attaccante – ho pensato anche di chiudere con il calcio che però per me è tutto: passione, divertimento. Ho stretto i denti e affrontato il lungo cammino della riabilitazione durato cinque mesi con grinta e tanta tenacia”.
Come sta?
“Rispetto al finale di stagione scorsa in cui ho giocato le ultime partite mi sento molto meglio ogni settimana che passa avverto dei miglioramenti e questo mi dà entusiasmo e fiducia. Non so dire se tornerò al cento per cento, vivo alla giornata e intanto cerco di portare il mio contributo al gruppo. Nel primo test contro il Pietracuta ho giocato la prima frazione e ho avuto sensazioni positive. Credo che se starò bene fisicamente, ci divertiremo tutti”.
Lei abita a Forlì: perché la scelta di Gabicce Gradara?
“Sono entrato in contatto con il direttore sportivo Filippo Cipriani che allora non lavorava per questo club, siamo rimasti in contatto e si è dimostrato attento alla mia persona durante il periodo faticoso della riabilitazione e quando mi ha proposto di seguirlo al Gabicce Gradara, una società affidabile e che tratta i suoi giocatori come dei figli, ho pensato che questa fosse la piazza migliore per rimettersi in gioco nonostante la lontananza che comunque per me non è un problema visto che sono abituato a viaggiare. L’approccio è stato dei migliori”.
Che idea si è fatto della squadra?
“Non conosco il girone, ma so che è più avvincente rispetto a quello romagnolo anche perché è a 17 squadre. Il gruppo con ragazzi giovani e altri più esperti sta lavorando con lo spirito giusto, c’è un buon clima e penso che abbiamo le qualità per toglierci delle belle soddisfazioni”.
Le caratteristiche di Radoi sono cambiate nel tempo?
“No, sono una seconda punta anche se ho giocato anche da primo attaccante. Non sono mai stato un bomber (al massimo 11 reti a Santarcangelo in serie D) perché gioco molto per la squadra, mi piace rifinire l’azione e avere spesso la palla tra i piedi, servire l’assist al compagno”.
Nella sua carriera c’è qualcosa che non rifarebbe?
“Al Pavia, il club a cui mi girò il Siena (serie A) che mi aveva acquistato dal Santarcangelo, mi strappai. Non fui curato nel modo giusto, ebbi una ricaduta e la stagione fu compromessa. Non fu la scelta migliore ispirata dal mio procuratore di allora. Avrei dovuto seguire il mio istinto e andare al Carpi dove allora operava come direttore sportivo Giuntoli che mi stimava molto”.
Sabato alle ore 17 allo stadio Magi nuova amichevole contro il Fossombrone (Eccellenza Marche).
(Ufficio stampa ASD Gabicce Gradara)
